Il tecnico dopo la vittoria con il Monaco: "Abbiamo fatto un passo in avanti ma non ancora quello definitivo"
Se Higuain è stato il braccio armato, la mente di questa Juventus è Massimiliano Allegri. Anche a Montecarlo il tecnico toscano ha tirato fuori dal cilindro un'altra intuizione che alla fine è risultata decisiva nella strada che porta alla finale di Cardiff. "Abbiamo fatto un passo in avanti ma non ancora quello definitivo", ha subito chiarito Allegri in conferenza stampa. La panchina per Cuadrado e l'avanzamento di Dani Alves in avanti, con Barzagli terzino, sembrava una mossa volta a puntare su una partita di contenimento e sofferenza di fronte ai veloci attaccanti monegaschi. "Ci avevo pensato dopo la squalifica di Khedira", ha rivelato. Così è stato solo in parte, perché è vero che Buffon ha dovuto compiere almeno 4-5 parate strepitose ("nelle partite che contano Gigi c'è sempre, è ancora il numero 1") ma è altrettanto vero che proprio Dani Alves è stato il giocatore decisivo per espugnare lo Stade Louis II.
L'esterno brasiliano sta attraversando un momento di forma strepitosa e soprattutto ha la personalità e l'esperienza per affrontare le partite decisive di una competizione come la Champions League. Con una prestazione a tutto campo, due assist e una serie di giocate straordinarie, l'ex Barcellona ha guidato i compagni ad una vittoria fondamentale. "Dani Alves dove lo metti gioca, ma alla fine la qualità dei giocatori e l'intelligenza nel giocare mi rende più facile le scelte", ha sottolineato ancora il tecnico bianconero.
Per Allegri è ormai la conferma di essere uno dei primo 2-3 allenatori migliori al mondo. Il modo in cui tatticamente ha annientato il Barcellona e la prestazione perfetta di questa sera, sono grande merito del lavoro che il tecnico toscano svolge in fase di studio degli avversari con il suo staff. A quel punto per i suoi giocatori la partita diventa come sfogliare un libro aperto, in cui dell'avversario si conosce tutto e si anticipano le mosse. E' stato così contro Messi e compagni, è accaduto ancora a Montecarlo con la squadra di Jardim punita in quello che era il suo punto debole: l'organizzazione difensiva. "I ragazzi hanno fatto una bella partita. Non era facile, perché loro hanno giocatori di grande talento e veloci. Siamo stati bravi nei primi trenta minuti nel controllare la palla e poi a non concedere loro ripartenze", ha spiegato Allegri. Poi se in attacco hai campione come Higuain, allora tutto diventa più facile. "Higuain ha fatto due gol belli, su due splendide azioni. Sono contento, così non si dice più che in Champions non segna. Il suo lavoro è stato importante fino ad ora, ma è fondamentale che tutti si sacrifichino perché c'è sempre bisogno di tutti", ha dichiarato ancora Allegri.
Con la finale di Champions ipotecata, ora bisogna chiudere il discorso scudetto. Già domenica sera i bianconeri vincendo il derby il giorno prima, in caso di mancata vittoria della Roma contro il Milan sarebbero matematicamente campioni d'Italia per la sesta volta di fila. Per Allegri sarebbe il terzo scudetto consecutivo. In tribuna a Monaco c'era l'allenatore del Torino Sinisa Mihajlovic. "Non so cosa avrà pensato, ma certo il Derby è una partita fondamentale perché potrebbe avvicinarci allo scudetto. Ho una rosa importante che mi permetterà di cambiare i giocatori", ha concluso Allegri.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata