Stasera alle 20.45 i bianconeri scenderanno in campo a Cardiff per provare a conquistare il triplete ed entrare nella storia
Si dice che l'appetito vien mangiando e Massimiliano Allegri di fame di vittorie ne ha ancora tanta. Dopo aver dominato da tre anni in Italia in modo incontrastato, il tecnico toscano vuole ora riportare la Juventus sul tetto d'Europa. Un trofeo, la Champions League, che dalla bacheca di corso Galileo Ferraris manca da oltre venti anni. Per riuscire nell'impresa, però, c'è da superare un ultimo ostacolo e il più difficile: il Real Madrid di Zinedine Zidane e Cristiano Ronaldo, campione d'Europa in carica. Per Allegri sarebbe anche l'occasione di confermare la bontà della scuola degli allenatori italiani, diventando il dodicesimo a vincere la Champions League. Ma è chiaro che il tecnico toscano punta principalmente a coronare un 2017 straordinario vincendo tutto quello che c'era da vincere. "Non sto pensando al Triplete. Ho sempre vissuto giorno dopo giorno, ora siamo arrivati a giocarci una finale per fare diventare questa stagione straordinaria", ha esordito Allegri in conferenza stampa. "Domani è 'la finale', non dobbiamo pensare a quanto successo nel passato. Ma solo fare quello che c'è da fare per portare a casa la coppa", ha aggiunto il tecnico bianconero.
"Affrontiamo la partita in totale serenità. Non sarà facile perché il Real è la squadra campione uscente, dobbiamo mettere in campo qualcosa più di loro perché sono i favoriti", ha proseguito. "In una finale può succedere sempre di tutto. Se riusciremo a capire quando ci sarà da attaccare e quando ci sarà da difendere avremo qualche possibilità di vincere, ma dobbiamo avere questa convinzione. Servono la cattiveria, la tigna giusta per vincere. Giocare tecnicamente e tatticamente meglio del Real Madrid", ha detto ancora il tecnico bianconero. E a proposito di tecnica, il Real ne ha da vendere. Da Cristiano Ronaldo a Modric, da Sergio Ramos a Benzema. In casa Blancos, però, il dubbio di Zidane è quello fra Isco e Bale. Il gallese è l'idolo dei tifosi di casa, ha una motivazione in più ma una condizione fisica non ancora al meglio. "Se gioca Bale è un giocatore di grande velocità e in campo aperto può essere devastante. Isco rende la squadra imprevedibile in fase offensiva, ma più disordinata dietro", ha spiegato Allegri.
Per quanto riguarda i suoi di campioni, il tecnico juventino ha ovviamente mantenuto il massimo riserbo. "Cuadrado o Dani Alves? Non ho ancora scelto la formazione, ma questa è una partita che può durare 90 o 120 minuti e i cambi possono risultare determinanti", ha detto. Chi sicuramente ci sarà sono i due fenomeni argentini Higuain e Dybala. "Higuain non deve dimostrare niente, è un grandissimo giocatore e in Champions lo ha già fatto. Anche quando non ha segnato ha fatto sempre delle ottime prestazioni", ha ricordato Allegri. "Dybala è cresciuto molto sotto l'aspetto caratteriale. Ha giocato sempre con personalità e cattiveria, domani non sentirà la pressione", ha aggiunto invece a proposito della Joya. Alla domanda se la partita di domani potrebbe avvicinare Dybala a Ronaldo e Messi, Allegri ha detto: "Può essere un passaggio importante". Higuain e Dybala non sono però le uniche novità rispetto alla squadra che raggiunse la finale due anni fa a Berlino. Il salto di qualità la Juve l'ha fatto anche grazie a giocatori che la Champions l'hanno vinta come Mandzukic e Khedira. "Mandzukic sta facendo cose straordinarie, ci sono giocatori che non vincono per caso. Nel 2015 non avevano la stessa convinzione, siamo cresciuti tutti e siamo nel posto giusto nel momento giusto. Ora la squadra ha la cattiveria giusta per portare a casa la partita", ha concluso Allegri.
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