Tanto per non essere da meno di Juventus e Napoli, tanto per viaggiare a braccetto con Roma e Milan, l'Inter ha impiegato meno di cinque minuti per segnare un gol alla Fiorentina (rigore netto) e meno di un quarto d'ora per confezionare il raddoppio, indirizzando l'esordio in campionato verso una china favorevole. Che poi a realizzare il terribile uno-due sia stato Mauro Icardi, con la cattiveria di un boxeur, è quasi un dettaglio: in fondo, nella squadra assemblata con arguzia da Luciano Spalletti, il centravanti argentino non è solo il capitano ma il leader incontrastato.
La Viola non è stata a guardare, ha provato a imbastire qualche azione pericolosa (con Eysseric e Simeone), ma una doppia legnata così avrebbe stordito chiunque e, naturalmente, tutto questo ha consentito ai nerazzurri di esprimersi in scioltezza. E di regalare belle sensazioni. La strada è quella giusta, malgrado ci sia ancora da limare e smussare, perfezionare e ritoccare. Per un prevedibilissimo scherzo del destino, è stata proprio la ex coppia toscana Vecino-Valero a tenere in piedi il centrocampo dell'Inter, dimostrando di possedere una grande sintonia tra loro e di aver già metabolizzato la cura Spalletti. Il tecnico ha lasciato inizialmente in panchina Dalbert e Gagliardini, ha dato fiducia a Perisic e Brozovic, ha chiesto a Candreva di inventarsi secondo trequartista. Ha funzionato tutto, nell'Inter, persino oltre qualsiasi aspettativa.