A segno Perotti e Nainggolan, non basta Immobile. E la squadra di Di Francesco si siede al tavolo delle pretendenti allo scudetto

La Roma si prende la stracittadina ed un posto al tavolo delle pretendenti allo scudetto. Una vittoria meritata quella della squadra di Di Francesco ma tanta, troppa, paura nei venti minuti finali dopo aver permesso alla Lazio di rientrare in partita con un rigore sciagurato nel momento in cui i giallorossi avevano il totale controllo del match. Se la Roma vola la Lazio comunque non crolla. I biancocelesti escono dal campo a testa alta confermando una solidità che non preclude nessun traguardo.

Entrambe le squadre si presentano con i titolarissimi. Di Francesco recupera Nainggolan a centrocampo mentre Inzaghi può contare su Immobile nel ruolo di centravanti. Chi si aspetta una partenza sprint però rimane deluso. Troppo alta la posta in palio anche per due squadre che fanno del proporre gioco offensivo il loro mantra. La Roma, comunque, ci riesce più della Lazio. Il merito è di un Perotti ispirato e soprattutto di Dzeko. Le uniche tre occasioni degne di nota della prima frazione capitano infatti tutte all'ariete bosniaco. La prima al 16' di testa, blocca Strakosha. La seconda, sempre di testa, su cross perfetto di Perotti al 20' fa gridare al gol il pubblico di fede giallorossa ma la palla esce di un soffio.
L'ultima, la più nitida, arriva al 34' quando il numero nove romanista si inventa una girata volante su angolo battuto da Kolarov. Questa volta è un super Strakosha a dirgli di no. Poco da segnalare, invece, in casa biancoceleste. La squadra di Inzaghi gioca una prima frazione ordinata mantenendo sempre la giusta distanza fra i reparti ma, ad eccezione di una conclusione centrale di Parolo al 24' al termine dell'unica azione manovrata proposta in tutto il primo tempo, fatica a rendersi pericolosa dalle parti di Alisson.
 

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