All'indomani della semifinale di Champions League tra Roma e Liverpool, parla il terzino della squadra allenata da Nils Liedholm nel 1984

Per tutti loro è una ferita ancora aperta. Parlare con un reduce della finale di Coppa Campioni fra Roma e Liverpool del 1984 è un viaggio nella sofferenza di uomini arrivati ad un passo dal compiere l'impresa. Dario Bonetti, terzino di quella squadra allenata da Nils Liedholm, lo definisce addirittura "un lutto". Una pagina da archiviare con la consapevolezza che oggi De Rossi e compagni hanno tutte le carte in regola per poter vendicare quella sconfitta ai rigori.

Che sensazione ha provato quando ha visto la Roma accoppiata al Liverpool nel sorteggio?
"Ho pensato subito a una rivincita. Quella partita è stata come un lutto. Era un'occasione irripetibile. Vincere sarebbe stato un grande salto di qualità e la società ne avrebbe beneficiato per tanti anni. E poi c'è la gioia immensa che avremmo potuto regalare ai tifosi"

In quel Roma-Liverpool lei fu sfortunato protagonista nel gol del vantaggio dei Reds…
"Purtroppo sì, ma quell'azione è viziata da un fallo netto di Rush su Tancredi. Il nostro portiere aveva la palla in mano in uscita e fu contrastato in maniera irregolare. Poi io, in uno spazio molto stretto, rinviai il pallone che carambolò sulla schiena di Tancredi prima di finire fra i piedi di Neal che lo depositò in rete. Comunque è inutile pensarci di nuovo. E' andata come è andata"

Chi vede favorito per l'accesso in finale fra Roma e Liverpool?
"È difficile dirlo. Sono le due rivelazioni di questa edizione della Champions League ed entrambe possono a ragione ambire la finale. Hanno giocatori di grande qualità che possono decidere una partita da soli. Del Liverpool temo soprattutto la velocità.

Nelle fila della formazione inglese gioca l'ex giallorosso Salah. Venderlo è stato un sbaglio?
"Il calcio di oggi è così. Davanti ad un'offerta economica importante il calciatore è stato venduto per necessità. C'è da dire che Salah ha anche avuto la fortuna di andare a giocare in un campionato come la Premier che è perfetto per esaltare le sue caratteristiche"

Da allenatore come giudica il lavoro di Di Francesco e Klopp?
"Di Francesco ha fatto davvero benissimo. Tutti pensano alla partita con il Barcellona ma io non dimentico le due contro il Chelsea nel girone ed anche il superamento del turno con lo Shakhtar. Una squadra difficilissima da affrontare che aveva estromesso il Napoli. Klopp dal canto suo ha avuto il vantaggio di lavorare in due paesi come Germania ed Inghilterra dove si può imbastire un progetto a lungo termime, cosa molto difficile in Italia"

La partita di ritorno in casa può essere un piccolo vantaggio per la Roma?
"Tornando alla nostra finale, ragionandoci oggi a posteriori, forse giocare in casa fu uno svantaggio. Qui però non si tratta di una gara secca ed il pubblico dell'Olimpico può sicuramente trascinare i giocatori. Basta vedere cosa è successo contro il Barcellona"

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