I momenti da ricordare di un mese di grande calcio e spettacolo in Russia
Kylian Mbappe e Luka Modric – alle due estremità della loro carriera – sono stati le stelle più lucenti del Mondiale in Russia trascinando la Francia e la Croazia alla finale. Quattro anni fa alzavano la coppa, oggi i campioni in carica della Germania hanno assistito da spettatori all'ultimo atto del torneo. La squadra di Low è stata eliminata nella fase a gironi, mentre le due stelle più attese Lionel Messi e Cristiano Ronaldo non sono andate oltre gli ottavi di finale.
Questi i TOP e FLOP di un mese di grande calcio e spettacolo in Russia: VAR. C'era grande attesa e anche scetticismo sul debutto della tecnologia ai Mondiali. E invece nell'arco di tutto il torneo i riscontri sono stati assolutamente positivi, con decisioni tempestive e un tasso di correttezza altissimo (solo dopo la prima fase era il 99.3%) non ultimo il rigore per la Francia in finale. Pochissime le proteste in campo, quasi sempre la decisione del VAR è stata accettata senza alcuna discussione.
STELLA NASCENTE MBAPPÈ – Non lo si poteva certo considerare uno sconosciuto, lo scorso anno era stato protagonista del secondo trasferimento più costoso della storia dal Monaco al Parigi Saint-Germain per oltre 200 milioni di euro, ma è in Russia che Mbappé è diventato un fenomeno globale dopo aver stravinto il confronto diretto contro Messi negli ottavi di finale vinti dalla Francia sull'Argentina per 4-3 grazie a una sua doppietta e segnando un gol anche nella finale. A 19 anni Mbappé è diventato il primo giocatore con meno di 20 anni a segnare una doppietta ai Mondiali dopo Pelè nel 1958. MODRIC
NUOVO PIRLO – Era forse da Andrea Pirlo nel 2006 che un centrocampista non era così protagonista in una Coppa del Mondo. Fresco di vincere della sua quarta Champions League in cinque stagioni con il Real Madrid, Modric può essere ormai considerato il miglior centrocampista del mondo alla luce delle prestazioni con cui ha trascinato la Croazia fino alla finale. Il gol strepitoso contro l'Argentina e il coraggio di tornare sul dischetto nella lotteria finale contro la Danimarca dopo aver fallito un rigore nei supplementari sono stati i momenti più alti del suo Mondiale.
DIAVOLI DI UN BELGIO – Era una delle squadre più attese, il Belgio con la sua 'generazione d'oro' dei vari Hazard, De Bruyne e Mertens. Sconfitti in semifinale contro la Francia e terzi alla fine, i Diavoli Rossi di Roberto Martinez hanno comunque ottenuto il miglior risultato nella loro storia ai Mondiali trascinati da un Hazard che ha finalmente mostrato al mondo tutta la sua stroardinaria classe.
DISASTRO GERMANIA – I campioni di Brasile 2014 hanno ripercorso le orme della Spagna quattro anni fa e dell'Italia nel 2010, eliminati nella fase a gironi da detentori del titolo. Le sconfitte in Messico e Corea del Sud hanno visto i quattro volte Campioni del Mondo finire addirittura all'ultimo posto nel loro girone. La Germania non veniva eliminata così presto in un Mondiale da 80 anni.
L'AFRICA È LONTANA – Per la prima volta dal 1982 nessuna squadra africana ha superato la fase a gironi alla Coppa del Mondo. Nigeria, Senegal, Tunisia, Egitto e Marocco hanno vinto solo tre partite scatenando la preoccupazione per l'equilibrio competitivo di un torneo dominato dalle squadre europee. C'è da dire che la sfortuna ha avuto un peso importante, con il Senegal eliminato dal Giappone solo per il minore numero di cartellini gialli rimediati e l'Egitto che si è presentato in Russia con la sua stella Mohamed Salah limitato dal grave infortunio rimediato nella finale di Champions League.
LA CADUTA DEGLI DEI – Rispettivamente a 31 e 33 anni, Lionel Messi e Cristiano Ronaldo potrebbero aver perso la loro ultima possibilità di vincere una Coppa del Mondo con Argentina e Portogallo entrambe uscite negli ottavi. Ronaldo ha avuto almeno la consolazione di una tripletta nell' emozionante 3-3 contro la Spagna, anche se poi ha segnato solo un altro gol contro il Marocco ed è stato addirittura fortunato nell' evitare un cartellino rosso contro l'Iran. Messi ha segnato un solo gol, contro la Nigeria, evitando almeno l'imbarazzo dell'uscita in una fase a gironi, ma è stato letteralmente sopraffatto nel confronto contro il giovanissimo Mbappé negli ottavi contro la Francia. Dopo 10 anni in cui la Pulce e CR7 hanno monopolizzato il Pallone d'Oro con cinque vittorie a testa, è forse giunto il momento di trovare il loro erede.
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