Dal 6 settembre 2004 al 1 agosto 2018. 14 anni dopo l'acquisizione del Napoli Aurelio De Laurentiis diventa il presidente di un'altra gloriosa società calcistica: nasce la Società Sportiva Calcio Bari. Una scelta ratificata dalla consegna del titolo sportivo in Comune da parte del sindaco pugliese Antonio Decaro, che si è detto soddisfatto di aver optato per De Laurentiis come artefice del nuovo progetto calcistico: "Abbiamo valutato tutte le undici proposte compresa quella di Lotito, ma alla fine ho scelto l'imprenditore che dava maggiore affidabilità dal punto di vista sportivo. Siamo pronti per questa nuova avventura", ammette il primo cittadino pugliese.
GLI OBIETTIVI – Parole di speranza confermate dallo stesso De Laurentiis, che in conferenza ha già parlato di obiettivi a medio-lungo termine: "Il Bari ha una storia molto lunga, di ben 110 anni: noi dobbiamo fare una cavalcata rapidissima per cercare di tornare in Serie A. Ho convinto mio figlio Luigi a dedicarsi al club, che dunque farà interamente capo a lui, mentre ho già scelto una garanzia come Filippo Galli per il vivaio. Ora datemi qualche giorno per studiare il territorio e per scegliere le persone giuste", ribadisce il presidente ai media presenti.
NAPOLI E BARI – Ma guai a parlare di società satellite del Napoli: "Non possiamo fare commistioni tra Napoli e Bari – prosegue De Laurentiis – parliamo di due città diverse, ognuna con la propria storia e con una propria tifoseria che va rispettata. La speranza è di modificare queste regole che non permettono di avere due squadre nella stessa serie, cambiamenti che ora sembrano impossibili, ma con gli anni non risulteranno tali, anche perché chi mi conosce sa che io sono un guerriero". E a chi gli chiede cosa accadrà in caso di promozione in A, lui risponde con sincerità: "Stando così le cose se il Bari andrà in A dovrò consegnarlo", "Al massimo venderlo, con 40 milioni di diritti televisivi…", gli ribatte subito a tono il sindaco Decaro in un simpatico siparietto davanti le telecamere.
LE PROTESTE – Ma se a Bari gran parte della tifoseria è contenta del nuovo corso, a Napoli non tutti sembrano aver gradito il nuovo investimento del presidente azzurro. Lo testimoniano alcuni striscioni di protesta della Curva A esposti questa notte all'esterno del San Paolo: "Finalmente! E' una vita che Bari…", e ancora "Il colpo è arrivato, con questo Bari vinci il campionato", contestazioni a cui De Laurentiis ha risposto con toni decisamente accesi: "40 milioni di persone tifano Napoli come prima squadra, mentre oltre 120 milioni la tifano come seconda e io non mi posso preoccupare solo dei dissidenti che vengono allo stadio e che hanno un concetto antico di possesso del club". Se Napoli osserva, Bari spera, confidando che De Laurentiis vinca la sua nuova scommessa sportiva.