Secondo una fonte, la Fifa avrebbe già deciso di assegnarli nel 2030 al Regno Unito, nel 2034 alla Cina, nel 2038 all'Arabia Saudita e all'Egitto

Il Marocco sarebbe stato scelto come 'buon perdente' per dare credibilità al voto del 14 giugno 2018, che ha assegnato l'organizzazione dei Mondiali di calcio 2026 a Stati Uniti-Canada-Messico, ma l'esito era stato deciso dalla Fifa più di un anno prima. Secondo alcune rivelazioni di una fonte Fifa, sarebbero già state scelte le sedi del 2030, 2034, 2038 e 2042.

Faouzi Lakjaa, presidente della Federcalcio marocchina, avrebbe fatto credere al Paese che le possibilità del Marocco fossero reali nonostante sapesse che il gioco era truccato? Secondo la fonte, durante un incontro, gli omologhi americani, messicani e canadesi di Lakjaa intendevano ricompensare il Regno per la sua candidatura. Ricompensa che il presidente della Federcalcio marocchina pare non abbia mai chiesto. Oggi, Lakjaa cerca di prolungare il suo mandato dicendo che il Regno potrebbe essere candidato ai Mondiali del 2030 insieme a Spagna e Portogallo o con Algeria e Tunisia. Ma già nel voto di giugno Madrid si è astenuta con il pretesto della cacciata del suo presidente della Federcalcio. E l'organizzazione a Tangeri della Supercoppa di Spagna non è stata un segno di amicizia: per ospitare l'incontro il Marocco ha sborsato milioni di euro.

Secondo la fonte, la Fifa avrebbe già deciso di assegnare i Mondiali del 2030 al Regno Unito, del 2034 alla Cina, del 2038 all'Arabia Saudita e all'Egitto. Il 2042 toccherà all'America latina. Gelosa del Qatar, l'Arabia Saudita ha deciso di sacrificare qualche decina di miliardi di dollari per riprendere il suo primato nella regione. E per vincere si è legata all'Egitto, grande potenza africana in termini calcistici, economici e demografici, mettendo così a tacere ogni velleità degli altri paesi del continente e, di conseguenza, seppellendo per decenni il sogno marocchino. Ryad ha quindi deciso di realizzare il vecchio progetto di costruzione del ponte sul Mar Rosso, oggetto di un accordo siglato da re Salman e dal presidente egiziano Abdel Fatah Al Sisi l'8 aprile 2016 al Cairo. Dovrebbe costare circa 5 miliardi di dollari, messi quasi interamente dall'Arabia Saudita, e dovrebbe collegare il continente asiatico a quello africano attraverso le città saudita di Tabuk e quella egiziana di Nabq, passando per le isole di Sanafir e Tiran. Di fatto, il Cairo ha ceduto a Ryad la sovranità delle due isole e, come controparte, il regno wahabita ha siglato con l'Egitto 17 importanti accordi.

L'Arabia Saudita ha anche riformato il settore calcistico e ha siglato un accordo con l'Italia, a colpi di decine di milioni di petrodollari, perché Ryad ospitasse le tre prossime finali di Supercoppa. Il Marocco si chiede come si stia muovendo la sua Federcalcio e la sua diplomazia, e se abbia capito le trame della Fifa alle dipendenze delle grandi potenze. Il Regno è stato candidato ai Mondiali per cinque volte: senza mai vincere. E, la fonte assicura, il suo risultato per quelli del 2030 sarà ancora più catastrofico. 

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