In Spagna già lo rimpiangono ma il rapporto con Florentino Perez non era più quello di prima. E precisa: "Non sono venuto alla Juve per i soldi"

Sette reti in dieci giornate e una squadra che non può già fare a meno di lui. In meno di due mesi Cristiano Ronaldo si è preso la Juventus. A suon di gol, assist, grandi giocate. Ultima in ordine di tempo la doppietta di Empoli che ha tolto le castagne dal fuoco ai bianconeri, in serata no dopo esser andati sotto nel primo tempo. Manca l'acuto in Champions, lì dove spesso CR7 ha fatto la differenza, ma a sensazione presto arriverà anche quello.

Un campione dentro al campo e un esempio quotidiano per i compagni anche in allenamento. Non a caso in Spagna già lo rimpiangono. Il Real Madrid è reduce dalla batosta nel 'Clasico', è lontano sette punti in campionato dal Barcellona capolista e la posizione del suo tecnico Julen Lopetegui è ormai compromessa. In pratica la squadra capace di vincere tre volte di fila la Champions League si è riscoperta fragile e battibile, senza il fuoriclasse portoghese. Il tutto in meno di due mesi.

"Non sono venuto alla Juve per i soldi. Ma al Real Madrid non ero più considerato come prima – ha raccontato l'ex stella del Manchester United in un'intervista a France Football tornando sul suo trasferimento estivo – All'interno del club, in particolare da parte del presidente Florentino Perez, non mi hanno considerato più come all'inizio. I primi quattro o cinque anni, ho avuto la sensazione di essere Cristiano Ronaldo. Meno dopo". La decisione di sposare la causa bianconera non è legata al portafoglio. "Se avessi voluto fare del mio trasferimento una questione di soldi, sarei andato in Cina, dove avrei guadagnato cinque volte quello che prendo qui o al Real – ha ammesso – il Pallone d'Oro? Penso di meritarlo quest'anno, sogno di vincerlo per la sesta volta e superare Messi".

L'attaccante della Juve si è poi difeso dalle accuse riguardanti un presunto caso di violenza sessuale nei confronti dell'ex modella americana Kathryn Mayorga. "So chi sono e cosa ho fatto, la verità verrà fuori – ha assicurato – Certamente questa vicenda interferisce con la mia vita: ho una compagna, quattro figli, una madre anziana, delle sorelle, un fratello, una famiglia a cui sono molto vicino".

Nel frattempo mentre la squadra ha usufruito di un giorno di riposo nell'attesa di iniziare a preparare il match di sabato con il Cagliari, a qualche centinaio di chilometri di distanza a Francoforte Emre Can si sottoponeva a un intervento chirurgico al nodulo tiroideo. L'operazione, perfettamente riuscita, costringerà il tedesco a prolungare il suo stop di almeno un mese. Un problema in più da risolvere per , già con la coperta corta in mezzo al campo. Per sua fortuna al resto pensa Cristiano Ronaldo. 

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