Fatale per l'ex ct della Spagna l'umiliante sconfitta nel 'Clasico' contro il Barcellona (5-1). L'ex manager del Chelsea resta un obiettivo, anche se la sua posizione si è indebolita per il carattere focoso e gli scontri con i giocatori nella sua ultima esperienza londinese
Il ribaltone, come da copione, arriva in serata. Il Real Madrid dà il benservito a Julen Lopetegui, che paga per tutti il pessimo inizio di stagione dei blancos, e promuove tecnico ad interim Santiago Solari, proveniente dal Real Castilla, la seconda squadra. Fatale per l'ex ct della Spagna l'umiliante sconfitta nel 'Clasico' contro il Barcellona (5-1). L'annuncio è arrivato al termine della riunione del Consiglio Direttivo, che ha preso questa decisione per "cambiare le dinamiche della prima squadra quando tutti gli obiettivi della stagione sono ancora realizzabili".
Rispetto a 24 ore fa però sono in netto rialzo le quotazioni di un arrivo a Madrid di Antonio Conte. I negoziati con il tecnico italiano infatti hanno subito una battuta d'arresto improvvisa e si stanno rivelando più complicati del previsto. Anche per questo motivo Florentino Perez ha preso tempo, con la nomina provvisoria di Solari – da regolamento federale i blancos hanno due settimane a disposizione per mettere sotto contratto il nuovo tecnico – nell'attesa di valutare il da farsi. , ma il nome nuovo in tal senso è rappresentato da un altro ct, Roberto Martinez, selezionatore del Belgio. L'unica certezza al momento è che Solari guiderà Sergio Ramos e compagni nella sfida di mercoledì in Coppa del Re con il Melilla.
Il 52enne Lopetegui aveva firmato per tre anni questa estate, accettando la pesante eredità di Zinedine Zidane, tre volte vincitore della Champions League, fra le polemiche per il modo in cui era arrivato l'annuncio: a poche ore dall'esordio della Spagna al Mondiale, con conseguente esonero da ct da parte della Federazione.
Nata già sotto una cattiva stella, l'avventura del tecnico basco alla guida del Real verrà ricordata per i record negativi. Nono posto in campionato, a sette lunghezze dalla capolista Barcellona, una vittoria nelle ultime sette gare (contro il modesto Viktoria Plzen) e soprattutto un digiuno di gol durato oltre otto ore. Un esonero inevitabile, dal punto di vista della Casa Blanca, considerando "la grande sproporzione tra la qualità della rosa del Real, che ha otto giocatori in lizza per il prossimo Pallone d'Oro, un record per la storia del club, e i risultati ottenuti finora". "Festival létal", titolava crudelmente questa mattina il quotidiano AS, ricordando che il Real è ora nono nella Liga con soli 14 punti alle spalle di Levante, Valladolid e Getafe, e a sette dalla capolista Barcellona. "Un punteggio finale che ha raggiunto livelli scandalosi, gioia pura per il Barça e una profonda depressione per i madridisti", ha riassunto in un editoriale Relaño Alfredo, direttore di AS. E più che a Lopetegui, le dita sono puntate contro il presidente Florentino Perez, la cui gestione è stata ampiamente criticata, a partire dalla decisione di non avere sostituito la superstar Cristiano Ronaldo ceduto alla Juventus. "Non è solo colpa di Julen", scrive Marca, il quotidiano sportivo più letto in Spagna. Lopetegui ha dovuto ricostruire da zero una squadra che aveva vissuto per nove anni sui gol di Ronaldo. Per sostituirlo Florentino Pérez ha ingaggiato solo il modesto attaccante del Lione Mariano Diaz.
Conte, ex allenatore della Juventus (2011-2014) e del Chelsea (2016-2018), soprannominato il 'martello' in Italia per la sua ossessione nel preparare le partite e per la rigidità tattica, sempre secondo la stampa spagnola potenzialmente potrebbe rendere la situazione ancora più esplosiva in un ambiente facilmente infiammabile come quello del Real Madrid. Non a caso il capitano Sergio Ramos ha già lanciato un messaggio al futuro tecnico: "Il rispetto va guadagnato, a volte la gestione dello spogliatoio è più importante delle conoscenze tecniche". E infatti la candidatura dell'ex ct sembra nata e tramontata nel giro di un giorno.
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