Gagliardini-Politano nel primo tempo. Nella ripresa ancora l'ex Atalanta, poi Joao Mario e Nainggolan nel finale. Il Barça è avvisato
"Ciao Steven, ama l'Inter come noi", è lo striscione con cui i tifosi accolgono Zhang alla sua 'prima' in casa da presidente. Con una squadra così, niente di più facile, verrebbe da dire: i nerazzurri archiviano senza problemi la pratica Genoa e proseguono la loro marcia, lanciando un avvertimento al Napoli, nuovamente agganciato al secondo posto, e al Barcellona prossimo avversario a San Siro e forse già con Leo Messi a disposizione. L'anticipo delle 15 di San Siro si chiude con una 'manita' che dice sostanzialmente tutto. Una vittoria travolgente, la settima consecutiva in campionato per la banda Spalletti, e ottenuta senza il bomber Icardi, per giunta. Un risultato frutto di un avvio a tutta birra (vantaggio del rigenerato Gagliardini, che torna alla rete, al 14' e raddoppio di Politano al 17'), consolidato dalla seconda rete del centrocampista ex Atalanta ad inizio ripresa e arricchito dagli acuti nel recupero di Joao Mario, ancora lui, e Nainggolan. Match dominato in lungo e in largo dalla squadra di casa, che corre un unico pericolo: e non lo crea un troppo fragile Genoa, bensì Handanovic, su un retropassaggio. Possono sorridere Spalletti, che cercava risposte dalle seconde linee e le ha trovate, in primis da Gagliardini e dal portoghese, semplicemente incontenibile, e ovviamente i 67mila di San Siro che possono davvero sognare in grande. Per Juric, già sconfitto dal Milan nel recupero, si chiude nel peggiore dei modi la settimana milanese. Passivo forse eccessivo per il Grifone, che però non impensierisce mai i padroni di casa e forse paga le fatiche infrasettimanali.
Con più di un occhio all'imminente sfida Champions con i blaugrana, Spalletti ricorre al turnover nel disegnare il suo 4-2-3-1. Rifiatano in panchina, tra gli altri, Icardi e Vecino. Nuova occasione per Joao Mario, che si sistema sulla trequarti tra Politano e Perisic, in avanti spazio a Lautaro Martinez. In difesa riecco D'Ambrosio e Dalbert. Nelle file rossoblù resta fuori dagli undici titolari Piatek, Juric lancia il grande ex Pandev, uno degli eroi del Triplete, applauditissimo dal pubblico di casa, al fianco di Kouamé. I nerazzurri hanno fretta di chiudere la pratica e il Genoa non è che faccia molto per impedirglielo. Lautaro Martinez mette subito le cose in chiaro: il 'Toro' avrebbe già il pallone del possibile vantaggio, su traversone di Politano, ma sbaglia da ottima posizione.
Subito dopo è Perisic a provarci al volo, senza fortuna. Ma è la conferma dell'approccio aggressivo dei nerazzurri, che al quarto d'ora passano: l'azione non è nitidissima e nasce da un errore di Biraschi, che ferma Joao Mario ma inavvertitamente serve Gagliardini la cui girata da due passi non perdona Radu (14'). La Var spazza via i dubbi: non c'è fuorigioco, rete regolare. Per il raddoppio occorre attendere appena tre minuti. Prima, però, San Siro avverte un brivido lungo la schiena con il quasi-pasticciaccio di Handanovic che con i piedi, su retropassaggio di De Vrij, a momenti non insacca nella propria porta. Dopo il pericolo, la gioia: innescato da Joao Mario, Politano ruba il tempo a Lazovic e poi trafigge di sinistro Radu per il raddoppio (17').
Gara tutta in discesa e condizioni ideali per Spalletti, Genoa fino a qui non pervenuto. La squadra di Juric non riesce a imbastire una reazione che vada oltre il solletico ai centrali di casa, il povero Pandev non ha palloni giocabili e corre a vuoto. L'Inter non ha alcun interesse a pigiare sull'acceleratore ma non rinuncia ad attaccare: Brozovic premia il taglio di Politano che impegna di potenza Radu, Romulo chiude poi in angolo; sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, De Vrij tenta il blitz aereo con palla fuori di non molto. La ripresa si apre con il tris dell'Inter e il tramonto delle illusioni di rimonta genoane, sempre che ci fossero: Radu è miracoloso sul tap-in di Perisic ma niente può sulla respinta di Gagliardini che centra la doppietta personale. Juric, ovviamente, cala la carta Piatek e richiama Pandev, salutato dalla standing ovation di San Siro. Il polacco si fa subito vedere con un colpo di testa che però non crea problemi ad Handanovic. La staffetta Keita-Politano è il primo cambio ordinato da Spalletti. Ma contro un Genoa sostanzialmente rassegnato la gara non ha più molto a dire e il tecnico può permettersi di levare alla mezz'ora anche Perisic: lo rileva Borja Valero. Lautaro Martinez vuole il gol, Keita lo serve in verticale, da dimenticare la conclusione dell'argentino che avrebbe forse fatto meglio a servire Joao Mario. Nel finale si rivede Nainggolan, dentro al posto di Brozovic e c'è gloria, meritata, per Joao Mario: in pieno recupero il portoghese conferma di essersi ritrovato trafiggendo Radu con un preciso sinistro dal limite. Non è finita, perché proprio Joao Mario serve con un traversone preciso il 'Ninja' che di testa inserisce il suo nome sul tabellino.
INTER-GENOA 5-0
14' e 49' Gagliardini, 16' Politano, 91' Joao Mario, 94' Nainggolan
INTER: Handanovic; D'Ambrosio, De Vrij, Skriniar, Dalbert; Gagliardini, Brozovic (87' Nainggolan); Politano (58' Keita), Joao Mario, Perisic (76' Perisic); Lautaro. All. Luciano Spalletti
GENOA: Radu; Biraschi, Romero, Gunter; Pereira, Romulo (80' Omeonga), Sandro (58' Veloso), Bessa, Lazovic; Pandev (51' Piatek), Kouamé. All. Ivan Juric
ARBITRO: Valeri di Roma
NOTE: Ammoniti D'Ambrosio (I), Gunter (G), Lautaro Martinez (I), Sandro (G), Miguel Veloso (G)
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