Per Spalletti è il secondo stop di fila dopo quello con il Torino, il terzo considerando l'eliminazione arrivata in Coppa Italia
Il Capodanno cinese è alle porte ma per l'Inter non c'è proprio niente da festeggiare. A San Siro infatti il botto lo fa il Bologna, che apre lo stato di crisi dei nerazzurri passando 1-0 grazie al sigillo di Santander. Per Spalletti è il secondo stop di fila dopo quello con il Torino, il terzo considerando l'eliminazione arrivata in Coppa Italia per mano della Lazio. Sinisa Mihajlovic invece gioca un brutto scherzo contro il suo passato iniziando nel migliore dei modi la sua seconda avventura in Emilia. I rossoblù infatti ritrovano un successo che in campionato mancava da fine settembre e tornano prepotentemente in corsa per la salvezza, ora distante solo un punto. In casa Inter la confusione è totale: la squadra è persa stanca e svuotata, incapace di reagire allo svantaggio e all'umore turbolento del pubblico di 'casa'. E, al culmine di una settimana già incandescente tra la gestione del caso Perisic e il futuro di Spalletti, sempre più argomento di discussione nell'ambiente nerazzurro, se ne preannuncia un'altra di passione. Perché con questi presupposti il riscio concreto è che la squadra possa essere risucchiata nella lotta Champions, scenario difficilmente ipotizzabile dopo il trionfo di Santo Stefano contro il Napoli.
Per archiviare la delusione di coppa Spalletti stravolge l'undici iniziale rispetto alla partita di San Siro. Si prende una responsabilità non da poco il tecnico di Certaldo, che rilancia dal 1' gli uomini più discussi del recente periodo: Ivan Perisic, rimasto ad Appiano Gentile suo malgrado per mancanza di acquirenti dopo aver chiesto la cessione, e Radja Nainggolan, il simbolo del momento no dei nerazzurri, mai davvero brillante dal suo arrivo in estate e decisivo in negativo nella lotteria dei rigori contro la Lazio. La scelta, forte, dell'ex allenatore della Roma non viene però ripagata. Perché il Bologna di Mihajlovic, a neanche una settimana dall'arrivo del sergente serbo, sembra ben altra squadra rispetto a quella capace di raccogliere appena 14 punti con Filippo Inzaghi. Aggressivo in tutte le zone del campo, organizzato dietro, mai rinunciatario con tre punte vere. Palacio è il più in palla, Orsolini viene impiegato nel ruolo che più gli è congeniale. Santander si vede meno, ma quando lo fa è letale. 'El Ropero' poco dopo la mezz'ora anticipa di testa De Vrij sul primo palo sugli sviluppi di un corner e fa piombare la banda di Spalletti nello sconforto più totale. Un vantaggio non casuale quello dei felsinei, dato che Handanovic aveva già dovuto ricorrere in precedenza ali straordinari sulla botta da fuori di Orsolini e soprattutto sul tiro dal limite dell'area di Santander, imbeccato per vie centrali da Soriano. I nerazzurri, dopo un inizio incoraggiante e un tentativo nei primissimi secondi di Icardi, hanno perso fiducia poco a poco, a conferma del momento difficile soprattutto dal punto di vista mentale. Al vantaggio emiliano si sono poi associati i mugugni di San Siro, appesantendo un clima già di per sé complicato. L'Inter comunque ha la chance per uscire dal tunnel, ma Vecino spara alto da posizione favorevole dopo una bella combinazione sulla sinistra tra Perisic e Dalbert. Poco dopo 'tradisce' anche Icardi, lanciato nello spazio da Perisic e scippato del pallone dalla pronta uscita di Skorupski.
Nella ripresa Spalletti si gioca subito la carta Lautaro Martinez, al posto di Candreva, per aumentare il peso specifico nell'area di rigore. Il Bologna si rintana, le energie non sono quelle del primo tempo, e l'Inter mette nell'angolo gli ospiti. Nainggolan, in uno dei rari sussulti del suo match, impegna Skorupski dalla distanza. Poi ci prova il 'Toro', anche lui in cerca di riscatto dopo l'errore contro la Lazio. L'argentino spreca però di testa sulla sponda area di Perisic, confermando la scarsa serenità. Un provvidenziale Danilo devia con il fianco la conclusione destinata in rete di Icardi e costringe Spalletti a giocarsi la mossa della disperazione nell'ultimo quarto d'ora, con Ranocchia nelle vesti di centravanti al posto di Soares. Non basta, anche se proprio il difensore in girata è il più pericoloso nel finale. Così, inesorabili, si abbattono i fischi di San Siro su Icardi e compagni. E si apre la crisi dell'Inter.
INTER-BOLOGNA 0-1
Rete: pt 32' Santander.
Inter: Handanovic; Cedric (33' st Ranocchia), De Vrij, Skriniar, Dalbert; Vecino, Brozovic; Candreva (1' st Lautaro Martinez), Nainggolan (22' st Joao Mario), Perisic; Icardi. A disp. Padelli, Gagliardini, Asamoah, Miranda, D'Ambrosio, Salcedo. All. Spalletti.
Bologna: Skorupski; Mbaye, Danilo, Lyanco (5' st Gonzalez), Dijks; Poli, Pulgar, Soriano; Orsolini, Santander (42' st Destro), Palacio (28' st Krejci). A disp. Da Costa, Paz, Nagy, Donsah, Edera, Dzemaili, Svanberg, Calabresi, Falcinelli. All. Mihajlovic.
Arbitro: Pasqua di Tivoli.
Note: ammoniti Mbaye, Danilo (B), Vecino (I).