Il francese ha firmato un contratto fino al 2022: torna a meno di 10 mesi dall'addio
Clamoroso al Santiago Bernabeu: Zinedine Zidane torna sulla panchina del Real Madrid. È stato Florentino Perez, il presidente degli ex galattici, a convincerlo: non sappiamo con quali argomenti persuasivi (soldi e campagna di rafforzamento faraonica, altro? boh) ma sta di fatto che Zizou ha accettato di correre al capezzale della sua ex squadra e di provare a guarirla. Va detto che il malato è grave e che sono più i rischi che i vantaggi per la carriera dell'allenatore francese, favorito secondo radio mercato per la sostituzione di Massimiliano Allegri alla Juventus qualora il livornese decidesse di non continuare l'avventura a Torino. Così, con questo colpo di teatro, anche Andrea Agnelli dovrà rivedere le sue stime. In tema di ritorni – o di minestre riscaldate: Ranieri e Zidane, forse Mou all'Inter – ci sta di approfondire il 'come back' di Antonio Conte in bianconero.
Pare che siano bastate due chiamate per fare breccia nel cuore di Zidane e interrompere bruscamente il suo anno sabbatico. Alle 6 de la tarde, la Juncta Directiva ha sancito il terzo passaggio di testimone stagionale ma con uno spirito diverso, senza cupezze, con un sorriso grande e grosso. Dall'addio (il 31 maggio) all'11 marzo sono trascorsi nove mesi e mezzo, mesi in cui ne sono successe di cose e, purtroppo per il Real Madrid, nessuna positiva. Zizou raccoglie l'eredità sbilenca di Santiago Solari che, a sua volta, aveva sostituito l'ex ct spagnolo Julen Lopetegui. Zizou sbaraglia pure la concorrenza di José Mourinho, che pareva sul punto di firmare per i blancos dopo l'infelice parentesi al Manchester United. E invece Florentino ha sorpreso tutti riagganciando il tecnico francese, vincitore delle ultime tre Coppe dei Campioni.
Zidane avrà un doppio compito: condurre la squadra nel porto sicuro della Champions e gerovitalizzare giocatori smarriti come Isco, Marcelo, Bale. Al capitano Sergio Ramos brilleranno gli occhi… Il ritorno di Zizou cambierà il mercato del Real e delle rivali che pensavano di saccheggiare l'organico sfruttando le debolezze madridiste. Nulla di questa merce.
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