Il nuovo tecnico al raduno ad Appiano Gentile: "Scegliere questo club è stato semplice. Dobbiamo colmare il gap con Juve e Napoli". E su Icardi e Naingollan chiarisce: "Mi sono allineato alla società". La squadra già in ritiro a Lugano
Lavoro e fatica, ambizione e aspirazione, il noi a livello di squadra davanti all'io del singolo. Nella prima conferenza stampa da allenatore dell'Inter c'è già tutto il Conte-pensiero, snocciolato in quasi un'ora di presentazione con Beppe Marotta accanto a dargli idealmente il benvenuto nella galassia nerazzurra. "Io sono una persona che non si pone limiti, dovessi farlo creerei subito un alibi a tutto l'ambiente e non voglio che questo accada – ha esordito il tecnico salentino – Scegliere l'Inter è stato semplice, sono in una società tra le più importanti al mondo e ci siamo trovati ad avere subito la stessa visione. Condividere le ambizioni è stato molto importante per me, pur sapendo che ci attende un percorso di fatica e di sudore".
L'ex ct della nazionale è consapevole di esser stato chiamato per vincere ("so di avere una grande responsabilità, me la sento addosso nei confronti delle persone che mi hanno scelto") ma non nasconde come attualmente "si è creato un gap enorme nei confronti di due squadre, soprattutto nei confronti della Juventus (l'altra è il Napoli, ndr)". Fermo restando che quella nerazzurra dopo un anno lontano dalla panchina si presenta come "una grande avventura, stimolante e intrigante" ma "non la sfida più difficile" in carriera. Nei confronti del suo passato l'ex capitano e tecnico bianconero invece mostra il giusto distacco. "Ci sarà emozione nell'entrare allo Juventus Stadium, conoscete benissimo la mia storia – ha ammesso – So benissimo che la Juve sarà un avversario per me e per noi per tutto il campionato. Dovremo essere pronti a combattere per cercare di prevalere l'uno sull'altro". Per questa battaglia il condottiero Conte fa appello agli uomini più che ai calciatori. "Dovremo lavorare con voglia e desiderio di fare qualcosa di straordinario. E per fare qualcosa di straordinario hai bisogno di buoni giocatori ma soprattutto di uomini straordinari – ha sottolineato – Noi stiamo cercando questo". Un messaggio rivolto ai naviganti ma soprattutto ai due epurati da Appiano Gentile, Radja Nainggolan e Mauro Icardi. "Mi sono allineato alla volontà del club. Io e il club dobbiamo essere un'unica cosa", ha aggiunto l'allenatore pugliese in merito alla decisione di mettere in vendita due dei più importanti giocatori in rosa. "Il club ha avuto il tempo necessario per valutare bene la situazione – ha proseguito – prendere le decisioni e poi agire".
Sul mercato invece le operazioni procedono più a rilento. "Stiamo operando cercando di cogliere le opportunità. Siamo ancora in una fase di cantiere, non dobbiamo fare le cose in frettissima. La fretta spesso è cattiva consigliera", avverte Marotta, incalzato su vari obiettivi, da Nicolò Barella a Edin Dzeko. "Questo è un mercato difficile, le idee sono chiare da parte nostra ma dobbiamo avere pazienza – ha ribadito – Gli obiettivi che vogliamo raggiungere sono importanti". Tra gli scenari possibili non figura quello di un clamoroso passaggio alla Juve di Mauro Icardi. "In questo momento lo escludo, non ci sono le minime condizioni – ha raccontato l'ad nerazzurro – Uno scambio con Dybala? E' un ottimo giocatore ma è giusto parlare di cose che si possono concretizzare, è utopistico in questo momento pensare a qualcosa del genere. E' tutto aperto, stiamo alla finestra per vedere cosa succede". Di certo un top player in questa sessione l'Inter lo ha già portato a casa: siede in panchina e ha tanta voglia di tornare a vincere.