Il tecnico dei rossoneri alla vigilia della gara fondamentale contro il Genoa a Marassi intercettato anche dalle Iene: "Lavoriamo per mangiare anche il panettone". Poi in conferenza: "Sento la responsabilità di dover far bene per il club e i tifosi"
"Lavoriamo per fare meglio. La soluzione, la troviamo. Andarsene? Mai, vuol dire arrendersi e noi non ci arrendiamo. Lavoriamo per mangiare anche il panettone. Gli nobiettivi soino sempre massimi". Così Marco Giampaolo, tecnico del Milan, intercettato dal programma televisivo 'Le Iene' dopo le sconfitte in campionato e alla vigilia della delicata sfida di sabato sera contro il Genoa. "Piatek? Chi sa fare gol non si dimentica di come si fa, sono cicli, periodi" ha risposto per poi aggiungere: "Nessun cavallo di Troia, ho solo detto che da bambino tifavo Inter fino all'età di 10 anni".
L'allenatore poi ha parlato nella consueta conferenza della vigilia "Se questo Milan è stato sopravvalutato? In questo momento qualsiasi considerazione rischia di essere fuorviante. Dopo quattro sconfitte in sei partite è chiaro che sia tutto nero e i giudizi siano tutti pessimistici. Anche in questo caso bisogna avere equilibrio", ha dichiarato Giampaolo. "Sarei molto prudente nel dare giudizi definitivi", ha spiegato il tecnico "Molti lo fanno, molti sentenziano, ma poi chi è dentro questo ambiente, a contatto con i calciatori, sa che è un qualcosa di completamente diverso. So che la squadra ha ampissimi margini di miglioramento, soprattutto dal punto di vista mentale, nel fare le cose in un certo modo. Ma serve fare qualcosa in più", ha aggiunto il mister rossonero.
"Le sconfitte intaccano e minano il morale dei calciatori. Chi pensa che qualcuno se ne freghi, si sbaglia", ha sottolineato. "Devi ricostruire sotto l'aspetto mentale, analizzare gli errori, cercare confronti con i calciatori, mettere in atto tutte quelle strategie per superare il momento difficile. Queste cose le abbiamo fatte tutte, a viso aperto. quello che ci siamo detti resta tra noi".
Non è ovviamente mancata una domanda sul rischio esonero e il tecnico del Diavolo ha risposto così: "Se avverto il peso della partita con il Genoa per il suo futuro? Non bisogna ragionare con l'io, ma con il noi. Sento la responsabilità di dover far bene, ma non per me stesso. Ma per il Milan, per la squadra, il club, i tifosi. Gli interessi individuali non contano nulla rispetto al Milan".
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