I partenopei nella prima gara del mercoledì infrasettimanale ricevono l'Atalanta: match chiave per le ambizioni di Ancelotti e Gasperini
Una sfida per la Champions. Ma che in filigrana nasconde anche qualche ambizione che ha le sembianze dello scudetto. Alla decima giornata il calendario di Serie A offre una sfida che rischia di essere un crocevia importante per due delle formazioni più attese del torneo. L'Atalanta settebellezze reduce dalla goleada con l'Udinese si affaccia al San Paolo piena di entusiasmo e autostima sfidando un Napoli reduce dalla delusione dopo il pareggio rimediato contro la Spal e atteso ad una rapida reazione per ambire alle vette della classifica. Il tecnico della dea, Gian Piero Gasperini ammette che la partita "sarà uno di quegli esami che se superi, ti danno una grande forza" anche in vista della sfida contro il Manchester City", ma ci tiene a volare basso e a sottolineare quale sia il primo vero traguardo dell'Atalanta: "Prima la salvezza, è un obiettivo storico da sempre. E questo non glielo puoi togliere al presidente Percassi. È la sua filosofia". Come dire, che il resto è tutto di guadagnato. Ma la squadra è ben consapevole della sua forza: "Stanno arrivando tanti apprezzamenti, ma noi e tutto l'ambiente abbiamo i piedi ben piantati per terra. Sappiamo che è una corsa a tappe molto lunga, ci piacerebbe restare nelle zone alte della classifica dove siamo stati negli ultimi anni. La classifica è veramente corta, ma la cosa migliore è concentrarci sulla partita da giocare", ha aggiunto Gasp, sorridente e sicuro dei suoi uomini.
Dall'altra parte, in casa Napoli, c'è invece qualche tensione da gestire. A partire dai numeri. Mai è stata così giù negli ultimi anni, quattro punti in meno rispetto al primo Ancelotti. Peggio ha fatto solo Benitez nel 2014. C'è da allarmarsi ma il tecnico emiliano non intende farsi travolgere delle ansie anche se il suo Napoli stenta a costruirsi una identità. L'ossessione del turn-over non aiuta e l'idea di schierare i giocatori in più ruoli non ha pagato a sufficienza. Ancelotti però deve gestire un ambiente che probabilmente si aspettava di più dopo gli annunci di questa estate. E di certo non basta il primo posto nel girone di Champions per nascondere le difficoltà. Battere l'Atalanta (ancora senza Zapata) al San Paolo, davanti al proprio pubblico, ha un doppio significato: riconquistare la piena fiducia della tifoseria e non perdere contatto con il podio della serie A. Per questo la sfida è di quelle da vivere. Si annuncia spettacolo per la qualità delle due formazioni e anche per lo scontro tattico tra i due allenatori. Gli azzurri in questa stagione non sono mai stati efficaci contro squadre di medio calibro ma questa Atalanta è una supercorazzata che dovrà essere affrontata gestendo l'emergenza in difesa contro il miglior potenziale offensivo del campionato (28 gol, 8 in più dell’Inter che è al secondo posto). Per Ancelotti assente Manolas, Hysaj non è ancora pronto si punterà su Mario Rui con Luperto probabilmente spostato a sinistra. Ma è disponibile Maksimovic. Ai partenopei serve una svolta affidandosi alla vena in fase realizzativa di Milik, in coppia con Mertens. La Dea (domani con Ilicic e Muriel in attacco) ha lasciato ultimamente al Napoli cattivi ricordi: al San Paolo la eliminò in Coppa Italia nel gennaio 2018 e la superò in campionato l'aprile scorso. Agli azzurri è più che sufficiente per cercare di vendicarsi.
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