Il tecnico della Juve alla vigilia della gara con i rossoblù all'Allianz del decimo turno infrasettinale di mercoledì sera: "Abbiamo ancora tante situazioni ancora da perfezionare". L'allenatore bianconero teme i liguri e la scossa impressa da Thiago Motta
Un Genoa ricaricato dalla cura Thiago Motta è l'insidia che il turno infrasettimanale riserva alla Juventus. Dal mezzo passo falso di Lecce alla comfort zone dell'Allianz Stadium, dove i bianconeri sono imbattuti e sono chiamati a riprendere prontamente la marcia. Sperando in un regalo del Brescia questa sera contro l'Inter, magari. Contro il Grifone a caccia di punti salvezza, Maurizio Sarri non avrà a disposizione Pjanic. Se la certezza è il rientro di Cristiano Ronaldo, risparmiato dalla trasferta in Salento, il grande dubbio riguarda Higuain. Il bosniaco è tornato da Lecce "senza lesioni ma con un affaticamento all'adduttore. Ieri non era in condizione di giocare, vediamo". Quanto al Pipita "è uscito senza danni notevoli da un impatto violento, ma con qualche punto di sutura e un po' scosso. Ieri non era ancora in condizione di potersi allenare". La presenza o meno dell'argentino potrebbe influire sulle scelte tattiche e quindi escludere un ritorno di Cuadrado nel tridente offensivo: "Se Gonzalo non dovesse esserci, diventa difficile pensare a un 4-3-3". Pronto dunque Dybala al fianco di CR7, mentre in cabina di regia salirà Bentancur. Il match con i liguri potrebbe essere l'occasione per un primo assaggio di Douglas Costa. Sarri è cauto: "Ieri si è riaggregato al gruppo, ma viene da 45 giorni di inattività e ha fatto un solo allenamento. Vediamo se sarà disponibile per un piccolissimo spezzone".
Il tecnico non ha invece sciolto i dubbi su chi, tra Bonucci e De Ligt, far rifiatare in difesa. Vista la necessità di continuità, solo uno sarà risparmiato. Probabile sarà l'olandese. "E' chiaro che i giocatori quando sono così spremuti, così utilizzati, hanno tutti bisogno di qualche minuto di riposo. Ma il riposo a entrambi in questo momento non posso darlo". La certezza è che il percorso di 'sarrizzazione' della Signora è a buon punto: "La squadra sta facendo piuttosto bene, si è adeguata a un nuovo modo di giocare. Chiaramente abbiamo ancora tante situazioni ancora da perfezionare, ma è normale. La sensazione è che abbiamo ancora potenziale da esprimere e buoni margini di miglioramento. Abbiamo imboccato la strada giusta, ma siamo consapevoli che dobbiamo ancora lavorare parecchio". E tra i settori dove il tecnico si aspetta ulteriori step in avanti c'è l'attacco, che accusa poca concretezza in rapporto a quanto crea. Sarri ha puntualizzato che non è Bernardeschi, che domani dovrebbe essere riconfermato sulla trequarti, l'emblema della poca cattiveria sottoporta: "Federico sta bene. Ha sbagliato, come hanno sbagliato gli altri. E' un discorso che investe la squadra. Nelle ultime partite ci stiamo mettendo in condizione di calciare, ma abbiamo una percentuale realizzativa bassa in relazione alle opportunità create. E' un lavoro più mentale. Ci stiamo esercitando, ma dobbiamo essere cattivi nel pretendere un certo tipo di conclusione". Il dato dei gol subiti, ovvero una media di un gol a partita, non preoccupa invece l'allenatore: "Vorrei ricordare che siamo la miglior difesa del campionato. Bisogna anche fare i conti con quello che è un campionato diverso, dove si segna di più rispetto al passato. Nelle ultime partite – ha sottolineato – abbiamo subito gol quasi esclusivamente su rigore. Mi sembra che la situazione non sia così negativa. Sicuramente possiamo fare meglio".
Venendo agli avversari di domani, Sarri tiene alta l'attenzione invitando a non fidarsi dei numeri: "Il Genoa è una squadra con una qualità tecnica sorprendente. La sua classifica non è veritiera. Hanno buona tecnica, attaccanti pericolosi. Ho visto anche buone qualità di palleggio e di fraseggio. Mi sembra che in pochi giorni Thiago Motta su qualcosa abbia inciso. E' una partita difficile, ma quando si gioca ogni tre giorni lo sono tutte. Non è così scontato – ha sottolineato il mister bianconero – recuperare subito le energie fisiche e mentali da una partita all'altra. Vero che fa parte della mentalità di una grande squadra, ma è sempre un qualcosa da non dare per scontato".
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