Il tecnico bianconero alla vigilia della sfida delle 20.45 con i rossoneri all'Allianz Stadium: "La squadra non riesce ancora a disintegrare e chiudere le partite"

Il divario di 16 punti in classifica non lascia tranquillo Maurizio Sarri. Soprattutto quando due pedine chiave come Cristiano Ronaldo ("non è niente di grave, ha solo un piccolo dolore al ginocchio") e Matthijs De Ligt ("arriva da prove piuttosto positive, vediamo come reagisce in allenamento") sono in dubbio per acciacchi fisici non insormontabili ma comunque da monitorare. E poi Juve-Milan è sempre Juve-Milan, anche se il Diavolo è impantanato nei bassifondi del campionato ed è alle prese con una difficile risalita. "E' una buona squadra, non ha fatto una buona fase iniziale di stagione ma questo conta fino a un certo punto. Rimane una buona squadra che nella singola partita può far bene – ha sottolineato nella conferenza stampa della vigilia – Hanno giocatori bravi e tanti giovani, stanno gettando le basi per un futuro importante. Poi quanto tempo occorrerà per tornare sui massimi livelli non lo so".

Per accorciare i tempi della risalita negli ultimi anni i rossoneri hanno bussato alla porta proprio della Juve: prima strappando Leonardo Bonucci nella faraonica campagna acquisti dell'estate 2017 poi, due estati fa, prelevando un Gonzalo Higuain chiuso dall'arrivo in bianconero di CR7. Ironia della sorte, entrambi sono oggi due punti fermi nel nuovo corso sarriano, dopo aver trascorso una parentesi poco felice (e di passaggio) a Milanello. "Il dente avvelenato ce l'avrà anche il Milan con lui. E' una cosa reciproca – ha sottolineato l'ex allenatore del Napoli a proposito del 'Pipita', rinato dopo esser tornato a Torino – E' in un momento in cui sta bene fisicamente e mentalmente, è una fase della stagione in cui ci sta dando moltissimo dal punto di vista del gioco, secondo me può fare ancora qualcosa di più sotto il profilo realizzativo".

Non può chiedere altro invece Sarri a Leonardo Bonucci, lo stakanovista del gruppo, sempre presente in questo primo scorcio di stagione. "Se pensavo di poterne fare a meno l'avrei fatto riposare. La squadra ha bisogno di lui per esperienza, personalità e organizzazione difensiva – ha ammesso – Gli viene chiesto un sacrificio enorme. Spero di farlo riposare in futuro, però in questa prima fase della stagione è stato un giocatore determinante per noi e per i nostri equilibri". L'imbarazzo della scelta riguarda il posto da trequartista, ruolo in cui Ramsey, Douglas Costa e Bernardeschi si contendono una maglia. Dopo la magia in Russia contro la Lokomotiv Mosca le quotazioni del brasiliano sono in rialzo, anche se Sarri auspica di risolvere la partita magari un po' prima del gong. "E' un limite e una forza – ha ammesso a proposito dei successi ottenuti nel finale – Il limite è checome certi numeri lascerebbero presupporre, la forza è che questa squadra vuole e cerca la vittoria fino alla fine". Probabile che questo accada anche domenica sera. Milan permettendo, ovviamente.

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