L'Italia sfida la Bosnia per allungare la striscia di successi consecutivi nelle qualificazioni
Le qualità in regia di Sandro Tonali o gli strappi in avanti di Nicolò Zaniolo. E' questo il dubbio che attanaglia il ct della Nazionale Roberto Mancini, a due giorni dalla partita in Bosnia valida per le qualificazioni a Euro 2020. Oggi pomeriggio terza e ultima seduta di allenamento a Coverciano, domani mattina la partenza per la Bosnia alla vigilia della gara con i padroni di casa in programma venerdì ore 20.45 allo Stadio ‘Bilino Poje’ di Zenica. La formazione che scenderà in campo sembra fatta per nove undicesimi, con l'inamovibile Donnarumma in porta; Florenzi, Bonucci, Acerbi e il rientrante Emerson in difesa; a centrocampo Jorginho, Barella e uno fra Tonali e Zaniolo per sostituire lo squalificato Verratti. In avanti toccherà ancora a Belotti il ruolo di centravanti, con Chiesa, Insigne e Bernardeschi che si giocheranno le altre due maglie. Per Immobile ci sarà invece spazio lunedì a Palermo contro l’Armenia. Non partirà con la squadra Gianluca Mancini a causa di un affaticamento muscolare.
Obiettivo della Nazionale è quello di allungare la striscia record di otto successi consecutivi nelle qualificazioni, per finire nell’urna delle teste di serie al sorteggio dell’Europeo e migliorare il ranking FIFA in vista del sorteggio alle qualificazioni al Mondiale del 2022. Fra i segreti del gruppo di Mancini non c'è soltanto la ritrovata prolificità in attacco – 33 i gol segnati -, ma anche la tradizionale solidità difensiva – solo 11 retei subite in 17 gare – nonostante l'assenza di una colonna come Giorgio Chiellini. Il posto del forte centrale della Juve in un primo momento era stato preso da Romagnoli, ma nelle ultime uscite il giovane milanista è stato scalzato nelle gerarchie dal più esperto Acerbi. E' stato proprio il difensore della Lazio il protagonista della conferenza stampa odierna a Coverciano, dove come sempre si sono toccati vari temi e non solo quelli relativi alla maglia azzurra.
"In Bosnia sarà dura, in uno stadio piccolo. Loro hanno giocatori forti, non sono passati ma hanno gli spareggi di Nation League. Sarà difficilissimo perché non avranno nulla da perdere e noi vogliamo vincere ed evitare brutte figure", ha dichiarato Acerbi. Se verrà schierato da Mancini, il centrale azzurro dovrà vedersela con Dzeko. Un duello che sa di derby. "È uno degli attaccanti più forti, con grandi qualità fisiche e tecniche. All'andata da solo ha messo in apprensione tutta la difesa, ma dobbiamo stare attenti anche agli altri, a partire da Pjanic". Acerbi ha confermato il feeling che si è creato tra Mancini e la squadra, "ci divertiamo e tutti attacchiamo e difendiamo insieme", e la preferenza per lo schieramento con tre difensori: "Mi piace il ruolo nella difesa a tre dove costruisco vado avanti e cerco di essere propositivo".
"Il posto fisso non l'ho mai avuto in mente, soprattutto in Nazionale dove cerco di dare il meglio per me stesso e per la squadra. Ora manca Chiellini, che è una colonna internazionale del calcio. Ogni opportunità che mi darà Mancini per me sarà una finale e darò sempre tutto per convincere il mister", ha dichiarato ancora Acerbi a proposito della sua 'scalata' nelle gerarchie del ct. Infine, dopo aver elogiato i tre nuovi azzurri, i classe '97 Orsolini, Castrovilli e Cistana, Acerbi, a due anni esatti dalla partita contro la Svezia che sancì l'esclusione dell'Italia dal Mondiale, ha ricordato: "Vidi la partita con amici e non mi sembrava possibile che non riuscissimo a segnare. Adesso è un'altra storia: ci siamo qualificati per l'Europeo, dobbiamo imparare dal passato ma dobbiamo guardare avanti".
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