Serata speciale per Gigi Buffon che raggiungerà Paolo Maldini in vetta alla classifica dei più presenti in Serie A
Maurizio Sarri ci ha preso gusto con il tridente? La prudenza è d'obbligo e non può essere altrimenti. Il 'Dygualdo' varato contro l'Udinese ha prodotto i risultati sperati. Resta da capire se anche a Marassi il terreno sarà fertile per concedere il bis dei tenori. Perché è indubbio che in questo momento la squadra blucerchiata è avversaria da non sottovalutare: "Sarà una partita difficile", avverte il tecnico bianconero. "Loro arrivano da un brutto periodo e si stanno risollevando. Hanno entusiasmo per la vittoria del derby, stanno ritrovando perché si stanno tirando fuori da una situazione di classifica critica. E le squadre di Ranieri sono sempre difficili da affrontare, perché è un allenatore di grande livello". Nonché grande conoscitore dell'ambiente bianconero, dove il tecnico di Testaccio ha lavorato per due stagioni.
Dybala, Higuain e Ronaldo attendono un segnale per tornare a scatenare l'inferno. Il tecnico prende tempo: "In questo momento non so se è una partita con le caratteristiche giuste. Vediamo le condizioni dei giocatori, abbiamo giocato appena 48 ore fa". Però assicura che "in generale i tre davanti stanno bene. Poi abbiamo giocatori che stanno reinserendosi dopo un infortunio, come Douglas Costa e Ramsey. Valutiamo il tutto parlando anche con i dottori e i diretti interessati". Riguardo la sostenibilità del tridente, Sarri chiarisce che "al di là degli interpreti il modulo che stiamo adottando in questo periodo è dispendioso per i centrocampisti. E' difficile sostenerlo per 90 minuti perché gli spazi da coprire per i due interni sono abbastanza ampi. Se restiamo alti, possiamo riuscirci".
In chiave formazione assente Szczesny, alle prese con "una piccola elongazione al muscolo pettorale" e lasciato a casa da Sarri. Con il forfait del polacco toccherà a Buffon che aggancerà in vetta alla classifica dei più presenti in Serie A Paolo Maldini a quota 647. A Genova invece Rabiot può collezionare la terza da titolare di fila: "In questo momento è in crescita. Se se ha recuperato pienamente, penso possa giocare tranquillamente. Si sta chiedendo un sacrificio in questa fase anche a Matuidi, uno che nelle partite spende tantissimo: l'ideale nella sua gestione è fargli fare solo uno spezzone dopo tante partite consecutive. In questo momento – ha continuato il tecnico bianconero – serve un po' di sacrificio in quella zona del campo". La buona notizia è il rientro di Pjanic, che ha scontato la squalifica, così come Cuadrado.
Del resto un aspetto non da sottovalutare riguarda la gestione delle forze: smaltito l'impegno con la Samp, i bianconeri voleranno in Arabia per la sfida di Supercoppa contro una Lazio che la sua partita di campionato la recupererà, invece, a gennaio. Sull'argomento Sarri non risparmia una stoccata polemica: "A me dicono sempre che sono uno che si lamenta… Il calendario è questo e va bene così. Se c'è un errore quello è stato a monte. Se la Lazio avesse giocato sabato o domenica, avrebbe potuto giocare tranquillamente come noi domani in campionato. Le scelte però sono state queste, inutile stare a pensarci". Così come, suggerisce Sarri, è inutile iniziare a preoccuparsi del Lione pescato ieri nell'urna di Nyon. "Ora mi interessa zero. Lo affronteremo tra 70 giorni, in mezzo ci sono il mercato e una quindicina di partite. Le valutazioni in questo momento lasciano il tempo che trovano". Però l'allenatore ammette che "la grande paura era di pescare il Real Madrid. Poi tutto il resto ci poteva andare bene. Rivaluteremo la situazione a febbraio, ma un ottavo di Champions è sempre difficile, a prescindere dagli avversari". Ma nell'affrontare ogni ostacolo, e Sarri può assicurarlo dopo i suoi primi sei mesi a Torino, si può contare sempre e comunque sulla mentalità che si respira in bianconero. "Questa è una società presente, forte, con una grandissima voglia di vincere continua nonostante tutti i trofei. E' una spinta continua a dare il meglio, non per le pressioni, ma anche per l'esempio. Il presidente Agnelli – aggiunge l'allenatore – è uno tutti i giorni e tutti i momenti sul pezzo, quindi è un esempio positivo di abnegazione, volontà, voglia di fare bene e vincere".
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