Calcio, il Milan non si ferma: contro il Celtic cala il tris

Il Milan non si ferma più. Superato l'esame di maturità nel derby contro l'Inter, debutta in Europa League con l'autorità che gli compete e supera, nonostante qualche brivido nel finale, l'ostacolo Celtic, battuto 3-1 senza eccessivi affanni conquistando tre punti preziosi in vista delle prossime sfide del girone, considerato tra i più insidiosi del torneo. Il filotto del dopo-Covid continua, sono saliti a 21 i risultati utili consecutivi e nulla sembra davvero bloccare i meccanismi della squadra di Pioli, attenta e accorta, lucida e precisa, anche nei momenti di maggiore pressione. Nella sfida di Glasgow ha controllato gli scozzesi nei primi dieci minuti di arrembaggio per poi prendere possesso del campo, dominare, portarsi in vantaggio di due reti e riuscire nel finale a non farsi travolgere dall'affanno per il gol a 15 minuti dal termine degli scozzesi firmando a tempo scaduto la terza segnatura che ha messo il sigillo su una sfida per lunghissimi tratti sempre sotto controllo. A firmare il successo del Diavolo ci hanno pensato prima Krunic al 14' e sul finire del primo tempo il gioiellino Brahim Diaz al 42'. Di Hauge al 92' la rete che ha spento le speranze del Celtic, riaccese per la rete di Elyonoussi al 75'. Ma ad illuminare il gioco del Diavolo è sempre l'intesa tra Ibrahimovic e Castillejo, da cui sono partite i passaggi più incisivi. Per Pioli un altro gara solida per saldare l'autostima in vista della sfida di lunedì contro la Roma e del match contro lo Sparta Praga giovedì prossimo.

Pioli sceglie in difesa la coppia Kjaer-Romagnoli e schiera dal primo minuto Dalot, Brahim Diaz, Tonali e Krunic con Ibra unica punta mentre per gli scozzesi, reduci dalla sconfitta nel derby contro i rangers sabato scorso, sono tante le assenze per il Covid 19 affidandosi in attacco al tandem Ajeti-Griffiths e spazio sula sinistra per l'ex rossonero Laxalt. I rossoneri scendono in campo con la giusta concentrazione, contengono i primi dieci minuti di assalto degli scozzesi, e il livello di attenzione viene subito premiato al 14' con la rete di Krunic. Il bosniaco svetta in area su cross di Castillejo, sfrutta la staticità dei difensori scozzesi e beffa Barkas cambiando l'inerzia della sfida. Per i rossoneri la gara infatti si fa subito in discesa, gli scozzesi non riescono più a 'mordere' e a colpire con efficacia. In due occasioni prima Brahim Diaz e poi Ibrahimovic ci provano cercando le sponde di Castillejo: al 33' il Celtic rischia con Brown che mantiene il possesso dlal palla nella propria area riescendo a spazzare poco prima dell'arrivo dello spagnolo ex Villareal, tra i più vivaci e intraprendenti. Ma è segnale di un Celtic alle corde. Subita la rete con i minuti cala anche mentalmente, addomesticato dai passaggi stretti e precisi di rossoneri che hanno la padronanza del gioco. Gli affondi dei rossoneri appaiono però sterili, timidi e pochi incisivi ma basta sul finire del primo tempo un'invenzione di Theo Hernandez (che si intende a meraviglia con Ibrahimovic) per smarcare Brahim Diaz che dal limite dell'area colpisce ad incrociare per il 2-0. Dopo la rete in campionato contro il Crotone la prima in Europa per il gioiellino preso in prestito dal Real Madrid. Per il Diavolo è il modo migliore per andare al riposo.

Nella ripresa il Celtic cambia modulo, inserisce forze fresche e prova ad imprimere maggiore ritmo per cercare di raccendere la sfida. Ma la prima vera conclusione arriva con l'ex rossonero Laxalt al 50' con un tiro da fuori area. La gara però sfila via senza squilli e brividi, Pioli fa rifiatare Ibrahimovic e Kessie per Leao e Bennacer ma continua a sbracciarsi per cercare di tenere alta l'attenzione e non mollare. Richiama spesso i suoi a chiudere e stringere le linee, non abbassare troppo il baricentro, provare anche a spingere in avanti e farsi pericolosi per tenere la palla lontana dall'area rossonera. Ma gli appelli cadono nel vuoto: al 75' Elyounoussi su corner coa più in ato di tutti e fa centro riaprendo il match. Con lo stadio per il Milan sarebbe stato forse più complicato ma la squadra tiene bene il colpo, non si sbilancia e tyrova la arte del 3-1 con Hauge al 92' che sfrutta una grande palla in verticale di Saelemaekers. Il Diavolo c'è. E continua ad incenerire i rivali