La squadra di Gattuso ritrova il successo al San Paolo
Una vittoria da sogno nel segno di Maradona impreziosita da una perla del suo funambolo Insigne. Proprio come in una favola. Per passione, intensità ed emozione non ci poteva esserci epilogo migliore per il Napoli dopo una giornata di tristezza, omaggi e tributi al suo grande campione. La squadra di Gattuso ritrova il successo al San Paolo, che a breve diventerà stadio Maradona, piega la Roma con un regale 4-0 e si rimette in corsa per un posto in Champions dopo i due passi falsi in casa mentre la squadra di Fonseca subisce sul campo la sua prima sconfitta in campionato dopo 16 risultati utili consecutivi, iniziata dopo la sconfitta proprio contro il Napoli a luglio. Un cerchio che si chiude e che spalanca ai partenopei un futuro più roseo mentre per la Roma, incerottata e alle prese con diversi infortuni, un passo falso che ridimensiona in parte le sue ambizioni. Insigne ispirato ha trascinato la squadra ad una vittoria nitida e senza sbavature, costruita nel primo tempo con una sua rete capolavoro su punizione e poi chiusa prima da Fabian Ruiz al 64′ bravo a trovare l’angolo basso con il suo mancino, poi nei minuti finali da Mertens all’81’ che spinge in rete una corta respinta di Mertens, e di Politano all’86’ con slalom strepitoso. Degno del Diez. Altro segno del destino per una notte biancoazzurra indimenticabile. La Roma ha iniziato ad affondare quando era ormai troppo tardi, pagando anche le scarse condizioni di forma di Dzeko (sostituito al 70′), l’infortunio muscolare di Veretout e di Mancini. Il Napoli ha trovato i giusti equilibri in difesa, ha dominato il centrocampo e si è affidato alle giocate di Mertens e dello stesso Insigne per illuminare una serata gonfia di emozioni.
Gattuso, che deve fare a meno di Osimenh, Babayoko e Hysaj, concede spazio a Mario Rui come terzino sinistro con Demme in mediana e Mertens avanzato nel ruolo di prima punta. Lozano vince il ballottaggio con Politano per la fascia destra, Zielinski trequartista. Fonseca non recupera Smalling, in difesa, al suo posto Cristante che si piazza al centro con Mancini e Ibanez ai lati. Confermato il resto dell’undici con Pedro e Mihitaryan alle spalle di Dzeko al rientro dopo la positività al Covid. Nei primi minuti entrambe le squadre non alzano il pressing ma aspettano gli avversari chiudendo tutti gli spazi disponibili. Si controllano senza affondare troppo in attesa di prendere al meglio le misure. Al 16′ il primo squillo con Lozano che cerca di tagliare davanti a Spinazzola ma l’esterno lascia sfilare il pallone che termina fuori. E’ il chiaro segnale di vitalità e intraprendenza del Napoli che spinge molto sulla fascia sinistra, con Mario Rui sempre pronto a sovrapporsi. Ci prova Zielinski con un destro di prima intenzione, Mertens che scambia con Insigne. La Roma è in affanno, non riuscendo a liberarsi dalla morsa dei centrocampoisti E dopo mezz’ora di affondi, va in rete con Insigne, capace di realizzare su punizione un gol alla Maradona. Il capitano e idolo della tifoseria gioisce nella maniera più naturale possibile, raggiungendo la panchina per baciare la maglia numero dieci di Maradona che aveva posizionato sul terreno durante il minuto di silenzio. Una gioia unica per il bomber napoletano, migliore in campo per vivacità e determinazione. Sarà anche un gioco del destino ma Insigne fa centro nella stessa porta dove il 3 novembre 1985 Maradona segnò un gol memorabile alla Juventus, proprio su punizione. Il Napoli brilla la Roma arranca costretta anche sostituire Mancini, tornato in non perfette condizioni fisiche, per Juan Jesus. Dzeko fatica a trovare spazio, segno di una condizione fisica non ottimale dopo il Covid.
Nella ripresa Fonseca, costretto a sostituire Veretout (problemi muscolare) per Villar, chiede ai suoi di essere più determinati ed incisivi, più attenti nei passaggi (troppe palle perse) ma la squadra non sembra sbloccarsi. E’ il Napoli infatti a continuare ad inizio ripresa a spingere e fare gioco. La Roma appare però più coraggiosa pur rischiando di concedere qualcosa dietro. Ma sono affondi effimeri e il Napoli proprio nel momento migliore dei giallorossi raddoppiano con Fabian Ruiz che controlla a un passo dalla lunetta e con il mancino trova l’angolo basso. La Roma sbanda, cerca di reagire, Dzeko si sbraccia senza affondare e viene sostituito al 71′. La storia non cambia. Il Napoli non cambia atteggiamento e dilaga: prima con Mertens all’81 che spinge uìin rete una corta respinta di Mirante e poi con Politano all’86’ con uno slalom strepitoso in mezzo all’area. Finisce in gloria. Nel segno del ‘Diez’. Che da lassù non potrà che applaudire.
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