I tedeschi passano il turno, i biancocelesti devono ancora attendere
Niente pass agli ottavi di Champions con una gara di anticipo ma la strada della Lazio appare ormai tracciata. Contro il Borussia Dortmund va sotto di un gol dopo aver dominato per larga parte in match nel primo tempo ma rimedia nella ripresa con Immobile che su rigore firma la sua quarta rete in Champions in tre partite per l’1-1 finale e tiene alte le ambizioni dei bianconcelesti.
Una vittoria avrebbe garantito alla Lazio di approdare alla seconda fase della Champions ma una serie di errori sottoporta e una mancanza di cinismo in fase di conclusione hanno messo in salita un match che la Lazio ha gestito con autorità, senza in realtà mai soffrire, mostrando un gioco di alto livello nell’ultima mezz’ora e mettendo in serie difficoltà i tedeschi, mai davvero pericolosi se non in una manciata di circostanze. L’occasione per chiudere il discorso qualificazione era nell’aria vista anche l’assenza imprevista del fenomeno norvegese Haaland, che ha lamentato un fastidio all’anca proprio nell’ultimo allenamento.
Il Dortmund senza il giovane fenomeno ha graffiato davvero poco non riuscendo a mettere in difficoltà la retroguardia biancoceleste attenta e precisa e colpevole di una sola disattenzione, nella fase finale del primo tempo, quando il Borussia è andato in vantaggio con Guerriero. La reazione della Lazio è stata da grande squadra e il pinto conquistato in terra tedesca sta assai stretto. Ora nell’ultimo turno contro il Bruges, vincente contro lo Zenit, basta gestire il match e sfruttare l’opportunità del doppio risultato (basta anche il pareggio) per approdare agli ottavi.
Inzaghi si affida al 3-5-2 con Immobile e Correa tandem offensivo. Tra i pali torna Reina, in difesa Patric vince il ballottaggio con Luiz Felipe. In casa tedesca Favre deve fare a meno del talentuoso norvegese Haaland per una botta rimediata all’anca in allenamento e tridente d’attacco con Reyna, Reus e Thorgan Hazard, con Morey e Guerreiro sulle corsie laterali e Burki tra i pali.
I padroni di casa partono a rilento, gestiscono il pallone cercando spazi per i trequarti (rasoterra di Reus all’11’ con il pallone direttamente tra le braccia di Reina) affidando così l’intraprendenza alla Lazio che lentamente prende campo, fiducia e coraggio e dopo una buona iniziativa di Correa (al 15′ trova Immobile in area senza però che il bomber riesca a concludere) al 20′ è proprio l’attaccante argentino innescato da Luis Alberto a farsi pericoloso calciando in scivolata verso la porta ma Burki è bravo in uscita bassa.
La formazione di Inzaghi gestisce con attenzione, al 29′ è artefice di una splendida azione manovrata con Milinkovic Savic che dalla destra prova a servire in area Acerbi ma il centrale non trova la porta dal limite dell’area piccola. I gialloneri non aggrediscono, avanzano con continui passaggi all’indietro, e solo al 31′ fanno scorrere il primo brivido ai biancocelesti: Hazard calcia dal limite obbligando Reina ad un grande intervento, sulla respinta Reus da posizione defilata non riesce a ribadire in rete. E’ il primo squillo dei tedeschi che puntano ad abbassare il ritmo e a rifiatare in attesa della ripresa. Ma proprio a un minuto dalla fine del primo tempo arriva la rete tedesca con Raphael Guerreiro, che innescato in area da Hazard, mette la palla alle spalle di Reina con un preciso rasoterra. E’ il secondo tiro in porta dei tedeschi e la Lazio è sotto nell’unica vera occasione concessa dalla propria retroguardia.
Nella ripresa la squadra di Inzaghi alza il ritmo e affonda con maggiore intensità, Immobile si fa più intraprendente cercando le sponde con Correa e Luis Alberto. L’Aquila laziale graffia e dopo almeno tre tentativi (il più nitido al 61′ con un gran destro della Scarpa d’Oro che di prima sull’invito di Marusic dalla destra angola la traiettoria con Burki che devia in angolo) trova la rete su rigore. Schulz appena entrato stende Milinkovic-Savic sulla linea dell’area, Immobile dal dischetto non perdona e firma la quarta rete in tre partite di Champions arrivando a quota 8. Schulz ha subito la chance di farsi perdonare ma il suo tiro mancino a incrociare sfila oltre il secondo palo graziando Reina. Ma è la Lazio a farsi smpre pericolosa e a rischiare più volte di ribaltare il match e portarsi una qualificazione che per il gioco espresso avrebbe meritato. Il Borussia passa, la Lazio dovrà attendere ma il primato del girone per la squadra di Inzaghi è ancora possibile.
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