Entra nel vivo l’inchiesta della procura di Perugia sul caso Suarez. E per la Juventus si tratta di un autentico terremoto. Risultano infatti indagati il direttore sportivo Fabio Paratici e i legali del club, Luigi Chiappero e Maria Turco. I fatti sono noti: il calciatore uruguaiano, quando era in odore di diventare bianconero, avrebbe sostenuto un esame di italiano ‘farsa’, per poter ottenere la cittadinanza all’Università per stranieri di Perugia. Ora sono stati sospesi per 8 mesi dai pubblici uffici il rettore, Giuliana Grego, il direttore generale Simone Olivieri, la professoressa Stefania Spina e il componente della commissione ‘Celi Immigrati’ Lorenzo Rocca. I reati contestati sono rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto le misure cautelari avendo rilevato “il concreto e attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti ad idonea cautela, ripropongano condotte analoghe”. Secondo il giudice gli indagati hanno infatti “mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte, e che rappresentano, alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento”.

Dall’inchiesta, condotta dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone, è emerso che i contenuti della prova “erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito e il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università”. E, sempre secondo l’inchiesta, sarebbe coinvolta anche la stessa Juve, che voleva far arrivare a Torino l’attaccante reso celebre da un morso dato a Chiellini in un match dei Mondiali. È infatti emerso come a inizio settembre “la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per ‘accelerare’ il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove fattispecie di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento”, scrive Cantone. L’avviso di garanzia per lo Chief Football Officer Fabio Paratici è stato confermato, in una nota, dalla stessa Juventus. “Il reato ipotizzato dalla Procura è esclusivamente l’articolo 371 bis”, ha informato il club. Ma, allo stesso tempo, la società bianconera ha ribadito “con forza la correttezza dell’operato” del dirigente “e confida che le indagini in corso contribuiranno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevoli”. Dopo le perquisizioni e i sequestri del 22 settembre scorso, scrive ancora la procura, le indagini hanno “significativamente corroborato il quadro probatorio che già si era delineato in ordine all’organizzazione, da parte degli indagati, nel corso di una sessione istituita ad personam, di un esame ‘farsa’, che ha consentito il rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana del tipo ‘B1′” al calciatore uruguaiano.

A fare chiarezza “in relazione ad alcuni articoli comparsi sui principali quotidiani on line”, sulla vicenda è intervenuta la ministra delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli. “Come dichiarato anche ai magistrati in qualità di persona informata sui fatti, lo scorso settembre” Paratici, “mio amico di infanzia e originario della mia stessa città, mi ha contattata per avere informazioni su come completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana del calciatore Luis Suárez”, ha spiegato in una nota. “Non avendo conoscenza della procedura specifica, ho chiamato il capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, per anticipargli che sarebbe stato contattato da un dirigente della Juve che aveva bisogno di avere informazioni necessarie per completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana di Suarez”. “Ogni racconto differente da questi fatti – ha sottolineato la ministra – è pura strumentalizzazione che non corrisponde a quanto accaduto realmente, dal momento che non ho nulla a che fare con la procedura d’esame d’italiano di Suarez, oggetto dell’inchiesta”.

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