La Dea si impone a Marassi, su un Genoa già salvo, sgombro di pensieri e imbottito di seconde linee, con un rocambolesco 4-3
Con qualche sofferenza nella ripresa, l’Atalanta ottiene la vittoria che serviva per garantire il ritorno in Champions League, con un turno di anticipo, anche nella prossima stagione. La Dea si impone a Marassi, su un Genoa già salvo, sgombro di pensieri e imbottito di seconde linee, con un rocambolesco 4-3. Gara che sembrava chiusa dopo i primi 45′, dominati dai bergamaschi che vanno al riposo avanti di tre reti grazie a Zapata, Malinovskyi e Gosens. L’Atalanta però si distrae un po’ nella ripresa: Shomurodov accorcia subito le distanze, ma il poker siglato da Pasalic non basta: un orgoglioso Grifone dimostra di essere vivo con il rigore di Pandev e il secondo gol di Shomurodov. Ma finisce con il successo dell’Atalanta, capace ancora una volta di volare nell’Europa che conta, per il terzo anno consecutivo. Gasperini disegna la formazione con più di un occhio alla finale di Coppa Italia con la Juventus. In avanti schiera Zapata assistito da Miranchuk e Malinovskyi. Muriel, Pessina e Pasalic partono inizialmente dalla panchina. In difesa rientra Toloi, Djimsiti è preferito a Palomino. Ballardini dà ampissimo spazio al turnover con l’inserimento di seconde linee e giovani. In attacco opera il tandem Destro-Pjaca, con Ghiglione e Cassata sulle corsie esterne. A centrocampo con Zajc ecco Melegoni e Rovella, in difesa spazio a Onguéné.
Alla Dea sembra bastare appena un tempo per chiudere la pratica. Le prime chance sono però targate Grifone: una conclusione di Melegoni su lancio di Rovella impegna di potenza Gollini, poi sul conseguente corner il destro di Masiello colpisce il palo. La partenza aggressiva dei padroni di casa non spaventa la banda Gasperini che sblocca il risultato già all’8′: Zapata combina con Malinovsky e supera Marchetti in uscita. I bergamaschi hanno fretta di chiuderla e proseguono nella spinta. Marchetti è chiamato alla deviazione in angolo sulla conclusione di Gosens, poi ci prova Hateboer trovando il muro di Masiello. Per il raddoppio è solo questione di minuti: al 23′, Malinovskyi supera da due passi Marchetti sul suggerimento dal fondo di Zapata. Marinelli inizialmente annulla pensando che la palla del colombiano fosse uscita, poi cambia idea dopo aver consulto il Var. L’Atalanta insiste con un’incornata di Zapata con palla che sorvola la traversa, lo stesso colombiano arma il tentativo di Malinovskyi che viene chiuso in angolo da Zajc. Dea sempre in avanti con un insidioso tiro di Gosens e uno stacco impreciso di Djimsiti. Prima dell’intervallo l’Atalanta cala il tris: sul cross di Malinovskyi, Hateboer fa sponda per l’inserimento vincente di Gosens (43′).
Nella ripresa esce fuori l’orgoglio Genoa. In apertura i padroni di casa la riaprono con il neoentrato Shomurodov: l’uzbeko si invola verso Gollini e lo batte con un preciso diagonale ma deve ringraziare il regalo di Djimsiti che si fa soffiare il pallone (48′). Pasalic, poco dopo, sembra spegnere le illusioni genoane con il gol del poker: Miranchuk serve il croato, in campo dopo l’intervallo, che dopo una finta porta la palla sul destro e trafigge Marchetti. Ma il Genoa c’è. E ha l’occasione per dimezzare lo svantaggio: Marinelli si chiarisce le idee al Var su un possibile tocco di mano di Gosens su cross di Onguéné e indica il dischetto. Pandev non sbaglia (67′). E nel finale, spaventa i bergamaschi ancora con Shomurodov, spedito in porta da Portanova: il tocco morbido supera Gollini in uscita (84′). Ultime emozioni con un destro fuori bersaglio di Hatboer, poi nel recupero grande chance sciupata da Lammers che dopo un bel numero da pochi passi sbaglia il passaggio per Muriel.
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