Coppa Italia, l’Atalanta cerca la ‘ciliegina’. Gasperini: “Non siamo favoriti”

L'ultimo atto a Reggio Emilia può riscrivere la storia del club

Due anni dopo, l’Atalanta riprova a mettere le mani sulla Coppa Italia. Dall’Olimpico e la Lazio al Mapei Stadium e la Juventus cambiano lo stadio e l’avversario, ma soprattutto a essere cambiata è la Dea, allora favola del calcio italiano che si affacciava tra stupore ed entusiasmo nell’élite del campionato italiano. Oggi invece la creatura di Gasperini è una splendida realtà, che dopo aver centrato la terza qualificazione Champions di fila punta a mettere un trofeo in bacheca, che manca da ben 58 anni, a suggellare un ciclo straordinario. Un trionfo in finale rappresenterebbe “un’ottima ciliegina, ma la torta è quella di questi cinque anni”, ricorda il tecnico degli orobici nella conferenza stampa della vigilia anche per togliere un po’ di pressione dalle spalle dei suoi ragazzi. “Noi favoriti? Non è quello che penso io, quando giochi contro la Juve non puoi pensare di essere favorito – ha ammesso – E’ lo stesso discorso fatto con il Real Madrid, sono squadre costruite con ambizioni e traguardi molto diversi”.

Questo non significa però che l’Atalanta non sia consapevole del proprio cammino, che la vede guardare la Juventus dall’alto verso il basso in Serie A per la prima volta dopo il dominio degli ultimi nove anni della Vecchia Signora. “Siamo stati bravi, loro non hanno avuto la stessa stagione degli altri anni ma questo non significa che la squadra non sia di valore, significa solo che noi in campionato siamo stati più bravi”, ammette Gasperini, alle prese davanti con il dubbio Muriel (il colombiano potrebbe essere il jolly decisivo a gara in corso), mentre a centrocampo e in difesa giocheranno i soliti noti. Tra cui Remo Freuler, in campo nella notte del ko in finale contro la Lazio e desideroso di prendersi la rivincita. “Noi siamo arrivati in finale come loro, sono partite secche, non ci sono favoriti. Noi siamo al 100%, pronti per vincere questa Coppa – sottolinea il giocatore svizzero – Stiamo lavorando da anni per alzare un trofeo. Può valere tantissimo”.

L’avvicinamento alla partita non è stato semplice per i bergamaschi, tirati in ballo in questi giorni per il loro ruolo di ‘arbitro’ della sorte europea di Milan e Juventus. Gasperini in merito puntualizza. “Sono stupidate, noi siamo responsabili del nostro destino, così come Milan e Juventus saranno responsabili del loro”. Gli orobici nell’ultima giornata ospiteranno i rossoneri, costretti a vincere per non rischiare di subire al fotofinish il sorpasso da parte dei bianconeri. “Faremo in entrambe le partite tutto quello che è nelle nostre possibilità, una per vincere la coppa, l’altra per cerca di arrivare secondi. E così faranno anche loro – ha aggiunto l’allenatore piemontese – Tutto il resto sono illazioni di poco conto”. Prima fermata: l’ultimo atto a Reggio Emilia che può riscrivere la storia del club.