I rumors si erano intensificati nelle ultime settimane, da oggi è ufficiale: Fabio Paratici lascia il club dopo undici stagioni
Se sarà l’inizio di una rivoluzione, è quello che si vedrà. Ma è indubbio che, al termine di una stagione non facile, qualcosa in casa Juventus si sta muovendo. I rumors si erano intensificati nelle ultime settimane, da oggi è ufficiale: Fabio Paratici lascia il club dopo undici stagioni. Si ipotizzava che l’annuncio potesse arrivare domani, in occasione dell’assemblea dei soci di Exor. Invece la separazione è diventata realtà già nel pomeriggio, dopo l’incontro tra il dirigente e Andrea Agnelli al quartier generale della Continassa. Tramite i canali social, la società bianconera ha informato che il contratto di Paratici, in scadenza il 30 giugno 2021, non sarà rinnovato. Si chiude dunque un’era, “dopo undici stagioni di lavoro intenso, di vittorie e di grande passione sul campo e dietro alla scrivania“, si legge nel comunicato. E che hanno portato Paratici, arrivato nel 2010 insieme all’ex ‘maestro’ Beppe Marotta dalla Sampdoria, a vestire il ruolo di coordinatore dell’area tecnica, direttore sportivo e dal 2018 Chief Football Officer, contribuendo a portare a Torino diciannove trofei. A parlare della decisione saranno lo stesso Paratici e Agnelli in una conferenza stampa programmata per venerdì 4 giugno.
“Sono stati anni bellissimi, di crescita professionale e di forti emozioni”, ha commentato il piacentino. “La Juventus mi ha concesso l’opportunità di svolgere la mia attività in piena libertà e senza condizionamenti nel pieno rispetto del mio ruolo. Per questo desidero ringraziare tutto il club, il mio staff, i dipendenti, i collaboratori, i calciatori, gli allenatori, gli azionisti, e, in particolare, il presidente, Andrea Agnelli. Si chiude un capitolo importante della mia carriera, in attesa di nuove sfide”. Magari, chissà, al Tottenham, che lo segue con interesse. “Fabio – queste le parole di Agnelli – ha scritto in questi anni la storia della Juventus. Un percorso di crescita caratterizzato da professionalità, abnegazione e tanti successi. Diciannove trofei in 11 anni sono la miglior testimonianza del suo lavoro, che si iscrive appieno nella lunga tradizione del nostro club. Oggi – ha aggiunto il numero uno bianconero – è il momento di ringraziarlo per aver saputo creare un forte legame professionale, accompagnato dalla passione quotidiana”. La soluzione per il dopo sarà con tutta probabilità interna, con la promozione di Federico Cherubini, classe 1971, oggi Football Director dei bianconeri, nonché braccio destro dello stesso Paratici.
Inevitabile che la staffetta possa portare delle ripercussioni anche nelle mosse di mercato bianconere. A partire dalla panchina, con la permanenza di Andrea Pirlo sempre più incerta. L’addio di Paratici potrebbe, a questo punto, facilitare il ritorno all’ovile di Massimiliano Allegri, che lasciò il posto a Maurizio Sarri, fortemente sponsorizzato dal piacentino e da Nedved, due stagioni fa, nel nome della rivoluzione del bel gioco. Per un gioco del destino, ieri Max è tornato ad ‘assaggiare’ in occasione della Partita del Cuore il prato dell’Allianz Stadium, vestendo i panni del giocatore. Non è certo sfuggito l’abbraccio tra lui e John Elkann, forse il segnale del possibile ‘sì’ del tecnico alla nuova proposta dei bianconeri. La passione si è riaccesa ma il tempo stringe, e Allegri ha molte pretendenti: a tentarlo sono Real Madrid e Inter. Agnelli, forte dell’amicizia che li lega, da giorni lavora in pressing per convincere il toscano che il suo rientro a Torino può coincidere con un nuovo ciclo vincente. E nel domino bianconero potrebbe anche cadere un’altra tessera, stavolta legata alla rosa. E che tessera: Cristiano Ronaldo. Mai come in questo momento la partenza del portoghese, il cui acquisto fu tra le ragioni della frattura tra Paratici e Marotta, è un’ipotesi sempre più concreta. E il post di qualche giorno fa, del resto, aveva tutto il sapore dell’addio. In casa Juve dunque la strategia sembra essere una sola: come si cambia, per ripartire.
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