La stella del Psg ha fallito il penalty che è costato l'eliminazione della Francia negli ottavi contro la Svizzera

Kylian Mbappè forse non conosce Francesco De Gregori e le dolci parole consolatorie della ‘Leva calcistica della classe ’68’. Magari lo aiuterebbero a riemergere, seppure per un istante, da quella trappola del destino nel quale il campione del mondo, a caccia del Pallone d’Oro, è finito dopo l’errore decisivo negli ottavi di finale contro la Svizzera che ha sancito l’eliminazione dei Blues da Euro 2020. Perché non è da ‘questi particolari’ che si giudica un giocatore. Coraggio altruismo e fantasia sono valori che vanno oltre un penalty sbagliato ma il peso di quell’errore, nella stregata notte di Bucarest, resta come una ‘epigrafe funeraria’ nel vissuto glorioso di una carriera. E non sarà neanche troppo consolatorio per la stella transalpina sapere che una manciata di ‘Palloni d’Oro’, dal connazionale illustre Michel Platini a Roberto Baggio, da Lionel Messi a Marco Van Basten sono inciampati sul dischetto, mortificando ambizioni e sogni nazionali.

Roberto Baggio: “Mi viene ancora in mente quel rigore”

“Tante volte prima di andare a dormire mi viene in mente quel rigore”, non smette di confessare, a oltre 27 anni di distanza, il ‘Divin Codino’ che sparò alle stelle il rigore a Usa ’94 nella finale mondiale contro il Brasile. Nel 2016 toccò a Lionel Messi inginocchiarsi sull’erba con la testa tra le gambe dopo aver fallito il suo tiro dal dischetto nella finale di Coppa America contro il Cile condannando l’Albiceleste alla terza finale consecutiva persa, considerando anche il Mondiale del 2014 contro la Germania. Allora la ‘Pulce’ annunciò l’addio alla nazionale a 29 anni ma poi la storia ha cambiato traiettoria. Messi è tornato e adesso è tra i protagonisti con la sua nazionale proprio in Coppa America, dove è a caccia delle sue rivincite. La Francia ricorda i penalty falliti da Le Roi, Platini, specialista dei calci di rigore, in quella che venne giudicata la più bella partita di Mexico ’86 tra Francia e Brasile, disputata a Guadalajara, valida per i quarti di finale. Lo juventino segna la rete del pareggio nei tempi regolamentari, azzerando il gol d’apertura di Careca. Si va ai rigori e dopo l’errore di Socrates (altra stella del calcio mondiale), Platini come quinto rigorista, ha l’occasione di portare la Francia in semifinale: non riuscì a dominare l’emozione è calcio alto sulla traversa. Proprio come Baggio. In quella stessa sfida del mondiale del 1986 Zico, altro talento assoluto, a 15′ dal 90′ fallì un rigore per il Brasile facendosi parare il tiro da Bats.

I rigori sbagliati nella storia degli Europei

Di errori illustri ne è ricco anche l’Europeo. In quello storico vinto dalla Danimarca nel ’92 (nemmeno qualificata e ripescata per l’esclusione della Jugoslavia) fu decisivo in semifinale contro l’Olanda l’unico errore della serie dal dischetto firmato da Van Basten e parato da Schmeichel. Anche il Cigno di Utrecht dunque entrò nella lista come Mpabbè che a poche ore dal flop ha chiesto scusa ai compagni e all’intera nazione: “E’ molto difficile voltare pagina. Ho un’incommensurabile tristezza dopo questa eliminazione, perché non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo. Mi scuso per questa situazione. Sono desolato per il rigore. Volevo aiutare la squadra, ma ho fallito. La cosa più importante è rialzarsi e diventare più forti”. Perchè non è da un penalty che si giudica un giocatore. Lo canta De Gregori e lo ripete un mito come Pelè che lancia un messaggio pieno di fiducia al talento transalpino: “Tieni la testa alta, Kylian. Domani è il primo giorno di un nuovo cammino”. Chiedere a Baggio, Messi, Platini e Van Basten, Palloni d’oro non infallibili. Perchè la perfezione si sa, manca di anima.

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