. "Sono state due ottime partite nonostante la sconfitta con la Spagna. Ci è dispiaciuto perdere la prima, però anche oggi abbiamo fatto un'altra ottima gara" ha sottolineato il ct in conferenza stampa
Un centrocampo che non ha fatto rimpiangere i pilastri Jorginho-Verratti e un attacco ‘mobile’ senza un vero punto di riferimento in cui Chiesa è sempre più trascinatore e pronto a prendersi il ruolo di leader. Roberto Mancini saluta la Nations League con un terzo posto ma qualche certezza in più dopo il successo nella finalina con il Belgio, che è servito per alimentare fiducia e morale dopo la battuta d’arresto con la Spagna in semifinale. Con le assenze di Ciro Immobile e Andrea Belotti la Nazionale ha trovato una nuova via per colpire in attacco, basata sulle fiammate di Federico Chiesa e Domenico Berardi. Il primo è stato l’uomo in più per creare superiorità numerica, il secondo ha trovato la via della porta più di una volta e ha realizzato il rigore che ha steso i Red Devils. “Ci tenevamo a fare subito bene, contro la Spagna siamo rimasti in dieci e secondo me in undici ce la saremmo giocata – ha raccontato l’attaccante del Sassuolo – Ci tenevamo a vincere, l’ abbiamo fatto. Era importante anche per il ranking, siamo contenti così”.
Anche il centrocampo ha convinto, a partire da Manuel Locatelli a suo agio nel ruolo di playmaker. Niccolò Barella ha confermato il proprio feeling con il gol, mentre Lorenzo Pellegrini – assente per infortunio agli Europei – ha abbinato qualità a quantità, dimostrando di sapersi destreggiare abilmente anche da interno. Una linea a tre solida che non ha fatto rimpiangere la capacità di dettare i tempi e nascondere la palla di Jorginho e Verratti. “Sono state due ottime partite nonostante la sconfitta con la Spagna. Ci è dispiaciuto perdere la prima, però anche oggi abbiamo fatto un’altra ottima gara – ha sottolineato Mancini in conferenza stampa – I ragazzi sono stati bravi, abbiamo cambiato un po’ di giocatori e nonostante questo la squadra ha giocato bene ugualmente. Questo è positivo”.
Indicazioni positive e preziose in vista dell’appuntamento clou del prossimo 12 novembre, quando l’Italia affronterà all’Olimpico la Svizzera in un match cruciale per la qualificazione al Mondiale in Qatar. “Sarà una partita difficile, come è stato a Basilea e all’Europeo – ha ricordato – Giochiamo in casa, sarà importante fare una grande gara. Dopo gli Europei è la partita dell’anno, sappiamo che dobbiamo vincere, vedremo come andrà”. Intanto da questo appuntamento di Nations League, nonostante il ko con la Spagna, l’Italia esce con maggiore fiducia e con qualche giocatore in più pronto a far la differenza anche in azzurro.
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