Il ct azzurro amareggiato per la mancata qualificazione pensa già ai playoff: "Abbiamo ancora delle possibilità e ce le giocheremo"
Il giorno dopo la delusione è ancora cocente, ma bisogna guardare avanti a testa alta. Collegato da Jesi con il Social Football Summit, il ct della Nazionale Roberto Mancini non nasconde l’amarezza e lo sgomento per la mancata qualificazione diretta ai Mondiali del Qatar, dopo il pareggio senza reti in Irlanda del Nord e la concomitante goleada della Svizzera ai danni della Bulgaria. Un’Italia che da settembre è parsa solo la brutta copia della squadra che in estate ha trionfato con merito agli Europei e che ora per staccare il pass per i Mondiali dovrà passare dai pericolosi playoff di marzo. Sulla strada degli Azzurri i pericoli si chiamano Cristiano Ronaldo con il suo Portogallo, Zlatan Ibrahimovic con la Svezia e Robert Lewandowski con la sua Polonia. Avversari di primo livello, bomber implacabili che l’Italia in questo momento non ha.
“E’ un giorno non dico difficile, ma particolare, pensavamo di essere qualificati ma bisogna sapere accettare il verdetto del campo anche quando è negativo. Abbiamo ancora delle possibilità e ce le giocheremo”, ha detto Mancini. “Con la Svizzera sapevo sarebbe stata dura ma non pensavo di non qualificarmi subito. Siamo a metà dell’opera, dobbiamo ritrovare le forze e prepararci per marzo”, ha aggiunto il ct. “Siamo un’ottima squadra, non abbiamo vinto per caso gli Europei ma perchè lo abbiamo strameritato. Credo nei ragazzi, capisco ci possono essere momenti in cui non si riesce a dare il 100%”, ha ribadito. “Ci siamo complicati il girone da soli nelle due partite con la Svizzera, i rigori purtroppo li sbaglia chi li tira. Abbiamo vinto un Europeo ai rigori e anche un Mondiale, capita”, ha detto Mancini. “Ci sono dei momenti in cui le cose non vanno bene, puoi fare il massimo ma le occasioni non le cogli. Capita, ma io continuo ad essere molto fiducioso”, ha dichiarato il Mancio.
I prossimi 4 mesi per il ct Mancini saranno di studio degli avversari, che l’Italia conoscerà il prossimo 26 novembre. In quanto testa di serie, gli Azzurri giocheranno la prima partita in casa. Poi l’eventuale finale in campo neutro. “Penso che se arriviamo a marzo senza infortunati possiamo incontrare chiunque, se proprio devo evitarne uno direi il Portogallo. Sarebbe dura per entrambe. Le altre possiamo incontrarle tutte”, ha dichiarato Mancini. Proprio i tanti infortunati (da Verratti a Spinazzola, da Chiellini a Immobile, ndr) hanno certamente complicato i piani del ct. “Abbiamo avuto tanti infortunati in un momento decisivo, la condizione non era la migliore. Ma dobbiamo trovare sempre soluzioni, provando anche giovani che tra un anno potrebbero essere utili”, ha spiegato. “Veniamo da 40 partite con una sola sconfitta, con la Spagna 10 contro 11, bisogna pensare sempre positivi. Se c’era un momento che non doveva andare bene meglio ora che a marzo o al Mondiale”, ha concluso Mancini.
In sostegno al ct sono arrivate anche le parole del presidente federale Gabriele Gravina, che al termine del Consiglio Figc ha detto: “Non buttiamo la croce addosso a questi ragazzi e torniamo a essere speciali per vincere i playoff. Se restiamo normali, la vedo complicata”. “Mancini in aereo mi ha chiesto: come stai? Io gli ho detto che sto bene”, ha raccontato Gravina. “Vivo il mondo del calcio da tantissimi anni e ho avuto la netta consapevolezza di considerare questa squadra speciale, perché pur essendo una squadra normale è stata in grado di fare qualcosa di straordinario. Non possiamo competere con altre corazzate – ha ribadito – siamo una squadra normale che ha fatto qualcosa di straordinario come vincere un Europeo. Alcuni episodi ci hanno dato ragione, ora gli stessi episodi ci sono andati contro in due partite chiave e se ti giochi due jolly fai fatica. Noi abbiamo pagato questo prezzo. Ma resto ottimista”. “Io ci voglio andare al Mondiale, non sono mica un folle, pur sapendo che è molto più complicato rispetto a prima. Ha ragione Mancini, se lo guadagniamo a marzo con grandi sacrifici e difficoltà forse arriveremo al Mondiale con maggiore consapevolezza”, ha concluso Gravina.
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