Tra i convocati per la sfida di mercoledì sera c'è anche Szczesny, che però andrà in panchina: il portiere polacco ha appena iniziato l'iter vaccinale e, secondo i nuovi provvedimenti, riceverà il green pass solo a ridosso del match
Affrontare una finale da sfavorita, contro una squadra lanciatissima che vuole aprire un ciclo e mettere in bacheca il primo trofeo della stagione. E’ un avvicinamento nuovo quello della Juventus alla Supercoppa Italiana, perché il campionato ha confermato come l’Inter sia la squadra da battere, nonché la più in forma del momento, mentre la Vecchia Signora, in fase di ricostruzione e lontana dalle vette dell’alta classifica, si presenta a San Siro da outsider di lusso. Con il morale alle stelle per il rocambolesco successo di Roma ma la rosa ai minimi termini per le squalifiche di Cuadrado e de Ligt e, soprattutto, l’infortunio di Chiesa, che tornerà nella prossima stagione a causa della lesione al legamento crociato del ginocchio sinistro.
Tra i convocati per la sfida di mercoledì sera c’è anche Szczesny, che però andrà in panchina: il portiere polacco ha appena iniziato l’iter vaccinale e, secondo i nuovi provvedimenti, riceverà il green pass solo a ridosso del match. Motivo per cui tra i pali ci sarà Perin. Allegri può sorridere almeno per il recupero di Bonucci (“ma non è in condizione di giocare una partita intera”), così come quello di Alex Sandro, mentre Danilo “è ancora indietro, non si sente sicuro”. Dietro quindi le scelte sono quasi obbligate, con Chiellini-Rugani coppia centrale e De Sciglio dirottato a destra con l’inserimento di Pellegrini al posto dello squalificato Cuadrado. Dybala potrebbe essere utilizzato ad arma in corso, in mezzo al campo dovrebbe rientrare Rabiot, Morata dopo la bella prova di domenica è favorito su Kean per un posto dal 1′.
“L’Inter è favorita ma una partita secca è diversa, può succedere di tutto. Paradossalmente quando non sei favorito c’è ancora più attenzione e voglia di dimostrare di avere qualcosa per vincere un trofeo. Si può essere meno forti in un percorso a tappe di 38 partite ma comunque valere gli avversari nella partita secca, contro una squadra che ha vinto il campionato e probabilmente lo vincerà anche quest’anno – ammette capitan Chiellini, guarito nei giorni scorsi dal Covid-19, nella conferenza stampa della vigilia – C’è quella carica in più. Chiesa? Ci dispiace per Federico, io ho vissuto questo infortunio due anni fa e so cosa vuol dire. E’ giovane e in gamba, magari da questo stop potrà maturare e diventare più uomo e ancora più forte. E’ una bella botta per tutto il calcio italiano e per la Juve in primis. Speriamo di poter dedicare a lui la vittoria”. Il difensore toscano, che invoca un cambio di regolamento che garantisca che i cartellini ricevuti dai calciatori in campionato non abbiano ripercussioni in Supercoppa, ripete più volte le parole “equilibrio” e “umiltà”, gli ingredienti che potrebbero venire in soccorso in una gara in cui “i dettagli e gli episodi possono far girare la partita”.
Sono gli stessi tasti su cui ha battuto Massimiliano Allegri, che ha ribadito che Handanovic e compagni “sono la squadra più forte del campionato”. “E’ una partita a sé, bella e importante da giocare in uno stadio meraviglioso – ha sottolineato – Loro arrivano da un momento esaltante e stanno facendo le cose molto bene. Sono in fiducia, affrontiamo una gara secca che non deve intaccare qualsiasi risultato venga fuori il nostro cammino”. Per il tecnico livornese “bisogna migliorare la qualità dei passaggi e avere più serenità: certe volte abbiamo poca pazienza, e la fretta ti porta a sbagliare. É una gara secca dove può succedere di tutto”. L’infortunio di Chiesa sottrae dalle rotazioni una pedine fondamentale, ma Allegri non cerca alibi. “Sono cose che capitano, ha tempo di riprendersi. Ci avrebbe dato molto nella seconda parte di stagione, con questa mancanza tutti devono dare qualcosina in più – ha sottolineato Max chiedendo un cambio di passo soprattutto a Kulusevski, destinato a trovare maggior spazio – Sul mercato cambia qualcosa? La rosa è questa, rimaniamo con questi, poi vediamo l’evolversi della situazione”. Intanto c’è un trofeo che a Torino sognano di portare a casa per dare una nuova svolta all’annata.
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