L'ex storico patron del Palermo aveva 80 anni, si è spento all'ospedale di Cotignola, in provincia di Ravenna, dove era ricoverato
Ha portato in alto il Palermo e ancora prima il Venezia, scoprendo talenti come Recoba, Dybala, Amauri e Pastore. Da patron è ricordato come uno dei più grandi ‘mangia-allenatori’, avendo collezionato oltre 50 esoneri, ma anche per la straordinaria passione che ha messo nel suo lavoro. Il mondo del calcio piange oggi Maurizio Zamparini, che si è spento all’età di 80 anni. Imprenditore nel campo immobiliare, agricolo ed energetico, Zamparini acquista la sua prima squadra, il Pordenone, nel 1986. Ma è al timone del Venezia che inizia la sua vera scalata nel calcio. Nel luglio del 1987 l’imprenditore decide di fondere il Venezia con l’altra importante squadra del comune, il Mestre. In quattro anni il Venezia di Zamparini conquista la serie B e in un decennio riesce a compiere il grande salto in Serie A con Walter Novellino in panchina.
Lasciato il Venezia, nel 2002 rileva da Franco Sensi il pacchetto azionario di maggioranza del Palermo. Anche alla guida dei rosanero, ottiene una promozione in Serie A che mancava da oltre trent’anni e che gli vale la cittadinanza onoraria di Palermo. Per tre anni di fila dal 2005 al 2007, si qualifica alla Coppa Uefa. Impresa ripetuta con Delio Rossi in panchina nel 2010 e nel 2011. Sempre nel 2011, arriva anche la finale di Coppa Italia per il Palermo, poi sconfitto dall’Inter.
Dopo aver lamentato alcuni presunti torti arbitrali nella stagione 2010-2011, l’11 novembre 2010, a seguito della sconfitta sul campo del Milan per 3-1 all’undicesima giornata, Zamparini matura la decisione di abbandonare il calcio mettendo in vendita la società.
Poi però resta, tra alti e bassi nei rapporti con i tifosi. Il 27 settembre 2012 accoglie Pietro Lo Monaco come amministratore delegato del Palermo cedendogli il 10% delle azioni societarie. Il 12 maggio 2013 il Palermo, dopo nove anni di fila e 5 partecipazioni alle Coppe europee, retrocede aritmeticamente in Serie B con un turno di anticipo, dopo la sconfitta in trasferta contro la Fiorentina, a conclusione di una stagione caratterizzata da quattro cambi di allenatore. Dopo un anno la squadra torna in Serie A vincendo il campionato con cinque giornate d’anticipo.
Il 27 febbraio 2017 rassegna le proprie dimissioni da presidente del Palermo e il 6 marzo seguente annuncia Paul Baccaglini come suo successore. Anche nel corso di quest’annata il patron friulano, in seguito alle dimissioni di Davide Ballardini dalla guida tecnica della squadra per incomprensioni sulle scelte di mercato, cambia vari allenatori: prima Roberto De Zerbi (esonerato per il record negativo della società), poi Eugenio Corini (ex calciatore clivense e rosanero) e poi Diego Luis López (subentrato dopo le dimissioni di Corini); subentra infine Diego Bortoluzzi (vice allenatore del club siciliano ai tempi di Guidolin), che sostituisce l’esonerato López, scelto però durante la presidenza Baccaglini.
L’8 novembre dello stesso anno, durante il campionato di B, viene eletto, attraverso il Cda, Giovanni Giammarva come nuovo presidente della società e successivamente Zamparini ritorna ad essere solamente il proprietario.
Il 30 novembre dello stesso anno viene sottoscritto davanti al notaio il passaggio di proprietà del 100% del Palermo Calcio alla Mepal, una società londinese. Nella storia del Palermo, Zamparini è sia il presidente che il proprietario rimasto per più tempo in assoluto in tali ruoli (quasi 15 anni di presidenza, dal 21 luglio 2002 al 27 febbraio 2017, e 16 anni di proprietà, dal 21 luglio 2002 al 1° dicembre 2018).
Nel 2019 viene posto agli arresti domiciliari per l’accusa di falso in bilancio e autoriciclaggio e nell’anno successivo è stato rinviato a giudizio.
Nell’ambito degli esoneri, Zamparini è detentore di alcuni primati: è stato infatti l’unico presidente ad avere esonerato in Serie A, nella stessa stagione calcistica (2015-2016), 2 allenatori all’indomani di una vittoria in campionato. Sempre nella stagione calcistica 2015-2016, è entrato nella storia per aver effettuato 8 cambi in panchina, con ben 7 esoneri di allenatori. Il 27 dicembre scorso è stato operato d’urgenza all’ospedale di Udine a causa di una forma di peritonite. Sposatosi due volte, ha avuto cinque figli: l’ultimo nato, Armando, è morto lo scorso ottobre a 23 anni.
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