Ritorno amaro per Jose Mourinho nel "suo" San Siro

Ritorno amaro per Jose Mourinho a San Siro, sconfitto per 2-0 con la Roma dall’Inter sua ex squadra. I nerazzurri di Simone Inzaghi si qualificano per le semifinali di Coppa Italia e restano in corsa per il secondo obiettivo stagionale, dopo aver già vinto la Supercoppa. Di Dzeko e Sanchez i gol dell’Inter, che ora sfiderà la vincente tra Milan e Lazio in campo mercoledì. Dzeko si conferma ex con il dente avvelenato, in gol contro la Roma sia in campionato che in coppa. Sanchez, invece, dimostra ancora una volta di essere più di una riserva di lusso. Il cileno realizza il raddoppio con un autentico capolavoro. Nella Roma non basta l’impegno e la voglia di fare bene di Zaniolo, più volte pericoloso dalle parti di Handanovic. I giallorossi escono comunque a testa alta dal torneo, ora ai ragazzi di Mourinho rimangono solo il campionato con la lotta per la Champions e la Conference League.

Per il suo ritorno a San Siro contro l’Inter, il tecnico della Roma Jose Mourinho ritrova Pellegrini solo per la panchina. Confermato quindi Mkhitaryan sulla trequarti alle spalle di Zaniolo e Abraham. Nell’Inter diverse novità, in difesa c’è D’Ambrosio mentre a destra parte Darmian con Vidal mezzala. In attacco gioca Sanchez al gianco di Dzeko. “Bentornato a casa”. Con questo enorme striscione la Curva Sud dei tifosi dell’Inter ha salutato Mourinho. All’ingresso in campo dello Special One, il Meazza è esploso in un enorme applauso con cori in suo onore. Mourinho si è prima diretto verso la panchina della Roma e poi ha salutato il pubblico alzando le braccia e inviando baci

Inizio devastante dell’Inter, in vantaggio dopo meno di due minuti con un gol bellissimo di Dzeko: il bosniaco scaglia alle spalle di Rui Patricio un destro al volo potente su cross di Perisic dalla sinistra. Colpita a freddo la Roma accusa il colpo, l’Inter prova ad approfittarne e dopo cinque minuti sfiora il raddoppio con una traversa clamorosa colpita da Barella. Altri cinque minuti e prima Skriniar e poi ancora Dzeko impegnano di testa Rui Patricio. Una Roma alle corde ma che al quarto d’ora finalmente prova a reagire, con un cross bassso di Mkhitaryan dalla destra su cui Handanovic anticipa Abraham in angolo. La squadra di Mourinho finalmente entra in partita e dopo un paio di minuti sfiora ancora il pari con Zaniolo, su assist di Abraham. Con il passare dei minuti la Roma diventa padrona del gioco, con l’Inter che arretra per poi ripartire con accelerazioni brucianti. Nel finale di tempo i nerazzurri perdono per infortunio Bastoni, caduto male sulla cavigilia dopo uno scontro con Zaniolo, subito dentro De Vrij.

 

Un infortunio anche in casa Roma, nell’intervallo esce Ibanez ed entra Kumbulla. Le due squadre ripartono a gran ritmo, con i giallorossi protesi in avanti alla ricerca del pari e l’Inter sempre pronta ad affondare in contropiede. Il primo tentativo è della Roma con un destro dalla distanza alto di Veretout. Ci prova poi anche Zaniolo con un sinistro rasoterra dal limite, di poco a lato. La Roma insiste e sfiora il pari con un destro dalla distanza di Sergio Oliveira deviato, che Handanovic è costretto a smanacciare in angolo. La replica dell’Inter con un destro al volo da lontanissimo di Barella, Rui Patricio si rifugia in angolo. Subito dopo spettacolare azione di Zaniolo, che supera in velocità Handanovic, Skriniar salva sulla linea ma la posizione del 22 giallorosso era di fuorigioco. Nel momento migliore della Roma, l’Inter pesca il jolly con un destro micidiale di Sanchez dalla distanza che si infila all’incrocio dei pali. Rete convalidata dopo un consulto del Var. Per i giallorossi è il colpo del ko, inutili gli ingressi di Pellegrini e Cristante per Oliveira e Veretout. Paura poi per Abraham costretto ad uscire per un problema muscolare. Nell’Inter nel finale entra anche Lautaro per far rifiatare Dzeko. I nerazzurri sfiorano pure il tris prima con il neo entrato Lautaro e poi con Perisic, anche oggi tra i migliori. Mourinho esce sconfitto da San Siro con la Roma, ma tra i cori e gli applausi dei suoi vecchi tifosi.

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