Dopo il pareggio dei nerazzurri contro il Toro, i rossoneri mantengono quattro punti di vantaggio in classifica sui cugini. Anche il Napoli è in agguato

Il weekend del 2-3 aprile, alla ripresa del campionato dopo la sosta della nazionale, è di quelli da segnare sul calendario: il derby d’Italia – ultimo scontro diretto rimasto tra le prime quattro della classe – è il piatto forte della 31/a giornata e dirà molto sulla corsa scudetto, entrata definitivamente nel vivo. Il Milan che guida la classifica con 63 punti affronterà a San Siro il Bologna in un turno che oltretutto vede la prima diretta inseguitrice, il Napoli, vedersela sul campo dell’Atalanta, in frenata ma ancora in corsa per un posto in Champions League. Un incrocio di partite che potrebbe pesare non poco nella volata per il tricolore, che in questo momento vede il Diavolo avanti dopo il successo nello scontro diretto sui campani e la contemporanea frenata dell’Inter, al terzo segno ‘x’ nelle ultime cinque gare dopo l’1-1 – con annesse polemiche per il mancato rigore concesso per un fallo evidente di Ranocchia su Belotti – raccolto contro il Torino. Di certo, nel primo weekend di aprile, gli arbitri Massa (che era al Var) e Guida non saranno protagonisti sui campi: per loro si va verso uno stop pesante di almeno tre giornate.

Le polemiche che hanno accompagnato il post partita dell’Olimpico-Grande Torino non hanno comunque fatto passare in secondo piano le difficoltà dei campioni d’Italia, che da inizio anno non sono più la squadra che aveva impressionato nella prima parte di stagione. L’attacco fatica, la condizione generale della squadra è precaria, il gioco è prevedibile e anche le seconde linee, che avrebbero dovuto far rifiatare i big, non convincono. Inzaghi, che rispetto alle dirette rivali ha il vantaggio di una partita in più da recuperare, quella con il Bologna, adesso si trova comunque dietro ed è alle prese con un calendario complicato, che vedrà Handanovic e compagni affrontare, oltre alla Juve, Fiorentina e Verona nelle prossime tre giornate.

Il Napoli, all’indomani della polemica per lo striscione shock (con le coordinate della capoluogo campano insieme alla bandiere di Russia e Ucraina) esposto a Verona – ma il club, essendo recidivo, rischia solo per i cori razzisti registrati all’interno dello stadio nel corso della partita – ha dimostrato di essersi messo subito alle spalle lo scivolone dello scontro diretto, trascinato di un super Osimhen, la stella che potrebbe fare la differenza nel rush finale. Fuori anche dall’Europa League la squadra di Spalletti, che a tratti è quella che ha espresso il miglior calcio quest’anno, potrà trovare energie preziose e forze fresche per tentare l’assalto alla vetta. Sullo sfondo, infine, resta la Juventus. I bianconeri sono in striscia positiva da 15 partite, ruolino che ha permesso alla Vecchia Signora di portarsi ad appena sette lunghezze dalla cima della classifica. Da quando Vlahovic è sbarcato sotto la Mole la squadra ha trovato un leader a cui appoggiarsi sotto porta, e il resto dei compagni ne ha beneficiato. I ragazzi di Allegri, attesi dal ritorno degli ottavi con il Villarreal, sono ancora in corsa per la Champions. Un eventuale passaggio del turno ingolferebbe il calendario nel mese di aprile, a differenza delle altre concorrenti per lo scudetto. Ipotizzare una rimonta sembra complesso, ma rispetto a un mese fa la Juve è tornata prepotentemente in corsa. Il derby d’Italia, in tal senso, sarà uno spartiacque a questo punto decisivo. Sia per i bianconeri che per i nerazzurri.

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