Dopo il 6-1 incassato nella fase a gironi, i giallorossi cadono ancora in Norvegia nell'andata dei quarti di finale. Il ritorno giovedì prossimo all'Olimpico
Altro che ‘vendetta’. Per la Roma nessuna rivincita annunciata ma un’altra sconfitta dolorosa che mette in salita la strada verso la semifinale di Conference League. A queste latitudini, tra il gelo dei fiordi, la Roma finisce per sciogliersi e complicarsi la vita. Tornata al circolo polare con l’obiettivo di cancellare l’onta dello scorso ottobre quando nella fase a gironi finì sommersa per 6-1 tra i fiordi, la squadra giallorossa per la terza volta sbatte contro il Bodo che ribalta il match nel finale. La rete di Pellegrini, su splendido assist di Mkhitaryan, sul finire del primo tempo sembrava facesse da apripista per un match in gestione ma la squadra norvegese nei primi minuti della ripresa trova la rete del pareggio grazie ad una deviazione fortunosa su tiro di Wembangomo e proprio ad un minuto dal 90′ confeziona il sorpasso con Vetlesen dopo che per una ventina di minuti aveva messo i giallorossi alle corde. La formazione di Mou perde così una imbattibilità che durava dall’8 febbraio scorso con il ko a San Siro ridimensionando anche le sue stesse ambizioni. Il Bodo invece si conferma squadra di carattere e di grande agonismo che prolunga la sua striscia positiva che dura addirittura dal 5 agosto 2021. Da allora 37 partite senza mai una sconfitta. C’è dunque da stare in apprensione visto che all’Olimpico, sempre nella fase a gironi, i giallorossi non riuscirono ad imporsi impattando 2-2. Un passo falso che fa male e mina la fiducia in una squadra che sembrava aver ritrovata personalità e fiducia.
Mourinho schiera Kumbulla al posto di Smalling e conferma Zalewski. A centrocampo spazi per Oliveira e Cristante, con Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle di Abraham. Nel Bodo indisponibile Solbakken, l’attaccante più temuto, per un attacco influenzale.
L’approccio giallorosso al match, rispetto al crollo di ottobre è assai diverso. La squadra di Mou va in pressione, appare propositiva, prova a spingere con gli esterni e Pellegrini si avvicina alla porta avversaria con un paio di conclusioni che non creano comunque pericoli. La Roma sembra intenzionata a fare la partita ma con il passare dei minuti fatica ad uscire dalla propria metà campo. Il Bodo infatti accelera e alza il proprio baricentro. Suo il primo squillo con Saltness con un pallone che si spegne sull’esterno della rete dopo una leggera deviazione di Mancini. Nel salire di intensità e aggressività, prende in mano il gioco con la Roma che fatica a rendersi propositiva limitandosi a chiudere gli spazi con ordine e a soffocare le manovre avversarie sugli esterni. Oliveira ci mette un po’ ad entrare in partita, Cristante, subito un giallo, sembra frenato nei suoi interventi mentre Mkhitaryan fatica a costruire. Ma Abraham, che si muove sul filo del fuorigioco, seppur poco servito resta sembra una pisn nel fianco dei norvegesi. Proprio lui su un passaggio filtrante dell’armeno, si procura la prima grande chance per i giallorossi al 38′: si libera in piena area con una mezza girata del difensore avversario ma non riesce ad indirizzare in porta per l’intervento rapido di Haikin che in uscita bassa gli chiude lo specchio. La fiammata ridà comunque vigore alla Roma che cresce negli ultimi minuti della prima frazione tyrovando il gol del vantaggio con Pellegrini. Ancora una volta l’assist di prima è di Mkhitaryan, il capitano sfrutta lo spazio, entra in area e di sinistro da posizione defilata fa centro di controbalzo mettendo il match dei giallorossi in discesa proprio ad una manciata di minuti dall’intervallo.
Nella ripresa i norvegesi provano subito a spingere e alzare il ritmo, la Roma intende gestire e affidarsi a fiammate improvvise ma la strategia dura lo spazio di una manciata di minuti. Al 55′ i norvegesi con un pizzico di fortuna raggiungono il pari con Wembangomo, la cui conclusione dal limite viene leggermente deviata da Saltnes. Rui Patricio non è reattivo e non trattiene il pallone che rotola lentamente in rete. Il match cambia all’improvviso volto, il Bodo va all’assalto, la Roma in black out, arretra e arranca, fatica in mezzo all’area a gestire palla rischiando in almeno altre due circostanze la seconda rete. Mou allora corre ai ripari inserendo Shomurodov al posto di Mkhitaryan, Vina per Zalenski ed è costretto ad utilizzare Smalling per uno zoppicante Mancini, uscito per un problema al ginocchio destro. Il Bodo iniste, la Roma non trva glòi spazi per uscire e dopo aver bruciato un paio di occasioni, all’89 viene punita su calcio di punizione. Vetlesen è il più lesto di testa e grazie ad una leggera deviazione di Vina fa centro. La Roma ancora una volta esce da Bodo raggelata.
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