Semifinale mozzafiato con blancos che battono al Bernabeu il Manchester City per 3-1

Molto più di un mago. Ancelotti ne combina un’altra delle sue, ribalta con la forza dei nervi distesi un match già scritto e porta il Real Madrid in paradiso regalandogli la 17ma finale della sua storia gloriosa lasciando a terra, stordito e effranto, un Manchester City choccato e incredulo. Il tecnico emiliano compie l’ennesima impresa nella maniera più iconica e rocambolesca, degna di una Champions stellare che regala finali da cuori forti, intensi e affascinanti come romanzi d’autore senza tempo. Sotto di una rete al 73′ con Mahrez, i Blancos, fino ad allora incapaci di essere sufficientemente velenosi, risorgono in una manciata di secondi con una doppietta di Rodrygo per poi piegare il City ai supplementari con un rigore chirurgico di Benzema per il 3-1 finale. Per Guardiola che si era imposto in casa per 4-3, un ko che non dimenticherà mai, per come è maturato. La sua squadra, che fino al 90′ aveva condotto una gara perfetta, contenendo gli assalti ad intermittenza dei Blancos, si è sciolta, tradita dalla tensione e dalla paura finendo per soccombere davanti alla forza mentale della formazione madrilena, guidata in panchina da un condottiero senza macchia e senza paura. La Champions per il City resterà una terribile ossessione dopo la finale persa contro il Chelsea, per un Real Madrid infinito l’ennesima occasione per diventare regina per la 15esima volta e regalare al mago Carletto la quarta coppa dalle grandi orecchie della carriera di allenatore. Sarebbe l’unico nella storia del calcio a fare poker. Per diventare re assoluto dovrà battere il 28 maggio a Parigi il Liverpool di Klopp.

In partenza Ancelotti lascia in panchina fuori Alaba e Rodrygo con il brasiliano sostituito da Valverde. Il City di Guardiola propone invece la stessa squadra dell’andata ad eccezione di Joao Cancelo e Walker, assenti una settimana fa. Grande intensità in avvio come era prevedibile e toni accesi con una spinta reciproca a gioco fermo tra Laporte e Modric. L’arbitro Orsato interviene a disinnescare subito gli animi surriscaldati ammonendo entrambi i giocatori. I primi squilli sono di Benzema che ci prova prima di testa e poi con un colpo di prima su un cross forte e teso. In entrambi le occasioni la mira è ampiamente sbagliata ma sono i segnali di un Real brillante, intenzionato a voler fare la partita e alzare il livello dello scontro. Era prevedibile che la partita iniziasse con questa spartito, ovvero prudenza da parte del City e Blancos che spingono con più insistenza. Eppure a metà del primo tempo la squadra di Guardiola, prese le misure, confeziona due conclusioni pericolose, con Bernando Silva su assist geniale di De Bruyne che trova però preparato alla respinta Courtois e con Gabriele Jesus che calcia a fil di palo. Il match va avanti a fiammate costanti senza però sbloccarsi. Il City compatto in difesa (ottimo un salvataggio di Walker su Vinicius, prova a gestire i ritmi di gioco con ordine affidandosi alle genialità di De Bruyne mentre il Real insiste nella manovra in verticale per servire Benzema e Vinicius senza però rendersi mai pericoloso. E’ Courtois a dover fare, a pochi minuti dalla fine della prima frazione, gli straordinari respingendo un gran destro di Foden dalla distanza.

Nella ripresa il Real alza ancora di più il ritmo e va avanti a testa bassa mettendo in difficoltà il City che in un paio di circostanze entra in affanno, mostrandosi intimorita dal forcing dei padroni di casa. Dopo quasi un’ora la partita cambia passo ed entra nel vivo. Le squadre si allungano, il Real vede correre il tempo e ci mette intensità attendendo la qualità delle sue star. Modric al 56′ calcia di prima intenzione, chiude Ruben Dias con un mezzo pasticcio di Ederson che sbaglia la presa ma non ne approfittano i Blancos. Ancelotti decide di cambiare, fa uscire Kross per Rodrygo, Guardiola risponde con l’ingresso di Zimchenko e Gundogan per Walker e De Bruyne. Mosse che si rivelano azzeccate. Il nuovo entrato tedesco di origine turca al 73′ spacca in due la difesa del Real, libera Bernando Silva, il portoghese trova l’esterno Mahrez che non sbaglia da posizione defilata e fa centro. Per i Blancos è una doccia fredda ma Ancelotti invita a non mollare fino all’ultimo cercando di ribaltare il match in appena una manciata di minuti. Il Bernabeu regala miracoli a novanta secondi dalla fine dei tempi regolamentari Rodrygo prima riapre i giochi con un tocco di rapina sotto porta su assist di Benzema e al 93 la mette dentro su cross di Carvajal con un colpo di testa che batte Ederson per il 2-1 che porta ai tempi supplementari. Il Real negli ultimi minuti di recupero rischia pure di chiudere il match ma stavolta Ederson è attento. L’inerzia del match è completamente ribaltata e nei primo minuti dell’overtime il Real mette subito a segno la terza rete con Benzema che si procura un rigore per atterramento in area di Dias. Dagli undici metri il francese non sbaglia con un chirurgico destro secco che fa esplodere il Bernabeu. E’ la sua decima rete realizzata nella fase ad eliminazioen diretta del torneo. Come lui solo Ronaldo. Il City come una mosca impazzita prova a reagire ma la notte dei miracoli è tutta ‘bianca’.

 

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