I giallorossi all'Olimpico cercano la finale: dopo l'1-1 dell'andata serve una vittoria anche di misura per il passaggio del turno
José Mourinho ha ‘convocato’ anche loro, i tifosi della Roma. Pur non avendo bisogno di proclami ‘urbi et orbi’ da annunciare ad una platea abituata ormai ai sold-out, il tecnico portoghese non vuole sugli spalti mere comparse per la sfida che vale una intera stagione. Contro il Leicester il famoso dodicesimo uomo in campo risponde al nome di circa 70 mila giallorossi pronti a spingere la squadra verso la finale di Conference League. E Mou quei tifosi li vuole talmente vicini, da sentirli quasi ‘in campo’. “Chiedo loro di non essere semplici spettatori, ma di giocare la gara al nostro fianco. Insieme ce la possiamo fare. Se avremo 70 mila persone che verranno a vedere la partita è un conto, se avremo 70 mila persone a giocare con noi allora sarà un’altra cosa”, è l’appello con cui Mou carica la Capitale dal cuore giallorosso a caccia di un trofeo continentale che manca da oltre 60 anni (Coppa delle Fiere nel 1961). Il portoghese non vede l’ora che si alzi il sipario (“Sono qui solo perché obbligato ma preferirei stare con la squadra e o staff”) e per quella che è vista come una finale anticipata in vista della finale di Tirana carica la squadra senza troppi giri di parole: “Ce lo meritiamo. Questa è la nostra coppa, abbiano iniziato ad agosto in Turchia. E’ la 14/a partita di Conference League, non ci siamo mai fermati giocando ogni giovedì”.
Il pareggio ottenuto in terra inglese spinge all’ottimismo nonostante l’assenza pesante di Mkhitaryan. Mou non lo nega ma tira dritto: “Ci sono squadre top che hanno due giocatori uguali per ruolo, noi no. Ma possiamo fare cose diverse. Non siamo una squadra perfetta, ma cercheremo di nascondere i difetti che abbiamo e cercheremo di esplorare le piccole fragilità che i nostri avversari sicuramente avranno”. Mou vorrebbe ripetere la sfida di Leicester, con una sola parata di Rui Patricio in 90’. “Questo significherebbe non avere grossi problemi. Il pubblico può aiutare, ovviamente, però i giocatori devono avere la maturità e l’intelligenza nel saper gestire la situazione in modo più razionale. Vogliamo andare in finale e lasciare tutto quello che abbiamo”, ha spiegato alla stampa ribadendo quanto il trofeo sia l’obiettivo dei Freidkin. “Al di là di essere innamorati del club sono innamorati del calcio e la natura del calcio è arrivare a momenti importanti. C’è rispetto per la nostra privacy e la nostra concentrazione”, ha precisato il portoghese che sa di essere ad un primo bivio importante pur non volendo fare ancora bilanci dopo un anno alla Roma vissuto intensamente. “Mi piace molto essere qui, sono felice – ha precisato – ma voglio di più E noi e i giocatori ci meritiamo qualcosa di importante”. Fuori Mkhitaryan per infortunio, al suo posto ci sarà Sergio Oliveira accanto a Cristante. Per il resto rientrano dal 1′ Karsdorp e Zalewski, partiti dalla panchina nell’ultima di campionato con il Bologna. All’Olimpico sarà una bolgia. I tifosi con il 15mo sold out di quest’anno hanno già vinto superando la soglia del milione di spettatori stagionali. Il club ringrazia ma ora è arrivato il momento di ripagare la fedeltà del ‘dodicesimo’ uomo.
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