Per questa Signora alla corte di Allegri, apparsa zoppicante, volubile e incostante, c'è da evitare la stagione vuota firmata Gigi Del Neri del 2011, quella senza neanche un trofeo da mettere in bacheca
Non le resta che una Coppa dai mille significati per riscattare un anno senza acuti. Per questa Signora alla corte di Allegri, apparsa zoppicante, volubile e incostante, c’è da evitare la stagione vuota firmata Gigi Del Neri del 2011, quella senza neanche un trofeo da mettere in bacheca. Allora le aspettative erano inferiori rispetto a quelle con cui la squadra bianconera, richiamato il suo tecnico dei cinque scudetti, si era presentata al via. L”usato sicuro’ non ha però funzionato al meglio. Alla vigilia di questa stagione sarebbe apparso come un paradosso ma proprio dalla Coppa Italia, Allegri e la sua Juventus hanno disperato bisogno di ripartire per costruirsi una nuova annata. Un successo all’Olimpico consegnerebbe Allegri all’almanacco dei record. Nessuno ha conquistato per cinque volte la Coppa Italia da tecnico e al momento l’allenatore di Livorno condivide il poker di trionfi con i ct Roberto Mancini e lo svedese Sven Goran Eriksson.
In caso di flop la sua permanenza sulla panchina bianconera scricchiolerebbe non poco. “La valutazione della stagione è semplice: se domani vinciamo va bene la Coppa Italia, se perdiamo la stagione è disastrata. Noi facciamo altre valutazioni. L’anno prossimo partiremo dai blocchi con l’obiettivo di vincere le competizioni a cui parteciperemo”, ha spiegato il tecnico livornese nella conferenza stampa della vigilia. “La perdita di Ronaldo a tre giornate dalla fine del mercato non è stata semplice. Io dovevo conoscere la squadra, abbiamo avuto anche delle situazioni come la perdita di Chiesa. La società ci ha dato una mano a gennaio prendendo Vlahovic. Abbiamo fatto una risalita importante, terminata nella gara con l’Inter. Ora siamo qui a giocarci la Coppa Italia. Si è creata una base, una conoscenza tra me e i giocatori e la società. Di questo sono contento, sono sereno del fatto che l’anno prossimo avremo molte più possibilità per lottare fino al fondo per l’obiettivo principale che è lo Scudetto, arrivando poi a marzo nelle migliori condizioni.
Domani abbiamo la Coppa Italia e sarebbe carino portarla a casa”, ha sottolineato Allegri. Nessuna rivoluzione in vista ( gli ultimi tre esoneri in casa bianconera lasciano pensare ad una meditazione più profonda) ma certamente la nuova stagione partirebbe con delle difficoltà non trascurabili. Allegri però guarda al futuro con estrema ambizione, affidandosi anche alle capacità di Dybala, prossimo partente, e alla voglia di rivalsa di Dusan Vlahovic, l’uomo dei sogni che dopo una partenza da superstar sta vivendo una parabola allarmante legata anche al gioco offensivo offerto dalla Signora. “Sarà importante avere serenità e lucidità. Qualche dubbio di formazione ne ho. Chiellini gioca, Perin anche. Gli altri vediamo. Dybala? Gioca. Lo vedo sereno. Vlahovic sta facendo bene. Lui è sereno, a volte chiede troppo a se stesso ma è una questione caratteriale. Non vuole mai perdere, ma ha dimostrato caratterialmente e tecnicamente di essere da Juve. I numeri che sta facendo a livello di gol sono buoni, poi è difficile in Italia fare un gol a partita. Sono 3 partite che non fa gol, ma ci sta è successo anche a Ronaldo”. Saranno dunque l’argentino e il serbo i due punti di forza di questa Juve che vuole chiudere la stagione con una Coppa per rilanciarsi, come suggerisce anche capitan Chiellini. “Per questa squadra questa sfida credo sia propedeutica per la prossima annata. Finire vincendo la partita di domani sarebbe un’iniezione di fiducia e una spinta in più per iniziare la prossima. Non sempre si può riuscire, ma la Juventus ha nel dna quello di giocare per vincere ogni trofeo. Questo ti darebbe più slancio per ripartire e per vincere lo scudetto che credo sia il vero obiettivo del prossimo anno”. La Juve, finora a digiuno, non ha mai smesso di avere fame.
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