Le tappe salienti del capolavoro rossonero

Se lo scorso anno a marzo il Diavolo si dissolse e la vittoria in campionato venne indirizzata in favore dell’Inter, quest’anno il Milan, proprio ad inizio primavera, ha costruito il suo capolavoro psicologico reggendo alla tensione, tenendo la barra dritta senza scomporsi e lottando con i cugini punto a punto in questo entusiasmante duello fatto di sorpassi e controsorpassi concluso all’ultima giornata. I punti persi per strada con le piccole (dal pesante ko di metà gennaio con lo Spezia in casa, ai pareggi in sequenza con Salernitana e Udinese) la squadra di Pioli li ha poi ‘ripresi’ non steccando con le grandi: si iniziò con il successo sull’Atalanta, la Lazio e la Roma, ma dopo il ko in casa a San Siro prima di Natale con il Napoli di Spalletti, pesante risultò proprio la vittoria al ‘Maradona’ contro i partenopei grazie alla rete di Giroud all’inizio del secondo tempo. Il francese era stato l’uomo della provvidenza pochi mesi prima, a febbraio, quando ribaltò l’Inter con una sua doppietta nel derby. Quel successo contro il Napoli, entrato allora come terzo incomodo nella sfida scudetto, fu un chiaro segnale di maturità di una squadra coraggiosa e pronta a tutto.

Eppure, la vera svolta mentale del Diavolo in questa stagione da consegnare alla storia è stata la vittoria a Roma contro la Lazio. Era sotto e ancora una volta ha rimontato nel finale. Quella sfida all’Olimpico è da considerarsi cruciale non soltanto per i tre punti raccolti, ma anche per il morale visto che i rossoneri hanno dimostrato di essere cresciuti nella tenuta psicologica, mettendosi subito alle spalle la delusione per l’eliminazione in Coppa Italia. Fu il segnale di una acquisita maturità a cui si deve aggiungere un altro dato. In questa stagione sono stati oltre 15 i marcatori diversi andati a segno (nella lista anche il duttile difensore Kalulu), a dimostrazione di una notevole e preziosa intercambiabilità dentro una rosa che ha visto Giroud e Ibrahimovic leader non solo dell’attacco ma dell’intera squadra.

La volata finale è stata poi affidata a Leao e Tonali, determinanti nelle ultime giornate con la Fiorentina e con il Verona, per vincere e tenere a freno l’arrembante inseguimento dell’Inter. La cavalcata del Milan si è poi costruita raccogliendo spesso punti negli ultimi 15 minuti di partita: dal 75’ al 90’, nessuno ha segnato più dei rossoneri. Oltre il 25% delle reti del Milan è arrivato proprio nel finale. E quelli last-minute sono quasi tutti gol decisivi. Tonali ha segnato il 2-1 al 92’ con la Lazio pochi giorni prima che Leao schiantasse la Viola. Prima di loro Rebic fu l’eroe a Salerno, Giroud, come detto, ribaltò il derby di ritorno, Ibra siglò il gol per il punto di Udine al 92’. E poi non si può dimenticare Bennacer artefice del sorpasso a Bologna all’84’, prima del 4-2 finale di Ibra allo scadere. O Kessie con il rigore al 76’ al Verona e Leao che ha firmato il 3-1 a Bergamo al 78’, evitando che la rete di Pasalic al 94’ diventasse fatale. Ma non è finita. In questa lista c’è Diaz che trascinò la squadra alla sofferta vittoria a La Spezia con il 2-1 all’86’. Mentre in casa Juventus non si dimenticano Rebic che evitò la sconfitta rossonera al 76’. Insomma il Diavolo si lascia il meglio proprio nel finale. Proprio come per questo scudetto, vinto a 90′ minuti dalla fine.

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