Dopo le sconfitte con Monza e Udinese, a rischio i due tecnici

Juventus e Inter stentano, e l’inizio del campionato sta riservando una (doppia) sorpresa: sono sempre più a rischio le panchine di Massimiliano Allegri e Simone Inzaghi, intoccabili fino a poche settimane fa.

I bianconeri escono con le ossa rotte e il morale a terra dalla trasferta di Monza, che sarebbe dovuta servire a rilanciare le quotazioni di Allegri, con una vittoria contro l’ultima in classifica, e invece ha accentuato la sensazione di una crisi profonda. Zero idee, gioco inconsistente, condizione fisica a tratti imbarazzante, la Juve è stata messa ko da Gytkjaer al 74′. Il calciatore danese, autore lo scorso anno di 14 reti, di cui 5 nei play off, che hanno contribuito in maniera determinante alla promozione in A, ha così messo la sua firma anche sulla prima, storica vittoria nella massima serie. Allegri, squalificato, ha visto tutto dalla tribuna. Così come l’ad bianconero, Maurizio Arrivabene, che poco prima del match aveva difeso il tecnico: “Cambiare sarebbe una follia. Oggi come oggi i problemi vanno vissuti e visti a 360 gradi, siamo usciti da anni difficili che hanno pesato sulla pelle di tutti, non solo del calcio. La responsabilità è far funzionare la società Juventus, fare dei processi sommari o indicare un colpevole non aiuta una società come la Juve a lavorare con disciplina sul programma. Max non ha solo un contratto, ma un programma di 4 anni. Io ho un programma da ad. Bisogna guardare insieme avanti”. Ma quello che ha visto dopo, sul campo, potrebbe avergli instillato più di un dubbio, sebbene l’aspetto economico (Allegri ha un contratto fino al 2025) in questo momento sembri preponderante. Intanto nascono le prime voci sui possibili sostituti, da Tuchel, appena esonerato dal Chelsea, a Paolo Montero, uomo squadra, idolo dei tifosi, in questo momento allenatore della Primavera e che, anche per motivi economici, potrebbe essere tra i papabili.

Motivi economici che in questo momento non sono il primo pensiero dell’Inter e di Zhang, nel giudicare l’operato di Inzaghi e gli interventi da fare per cambiare rotta, dopo gli ultimi passi falsi e in particolare la sconfitta contro l’Udinese nel fine settimana. Inzaghi non rischia per ora, il messaggio che arriva dalla Pinetina, anche l’ad Beppe Marotta mostra di avere fiducia nel tecnico attuale e di non voler inseguire sirene di cambi di guida tattica (anche in questo caso alla panchina è stato accostato il nome di Tuchel, come è normale visto che è uno dei migliori liberi al momento, sollevato a sorpresa dall’incarico a Londra). La società vuole dare fiducia a Inzaghi per risollevare la squadra (si spera finalmente con un Lukaku a tempo pieno) nel mese e mezzo circa che ci sarà a disposizione dopo la sosta per la Nazionale e prima dello stop per i Mondiali. Uno stop lungo che, a quel punto, darà modo a tutti di riflettere con calma per affrontare poi al meglio la seconda e decisiva parte della stagione.

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