È stato un uomo di punta della Juventus dell'era di Giraudo e Moggi
Il mondo del calcio perde il suo ‘Marine’. È scomparso all’improvviso, all’età di 62 anni, Gian Piero Ventrone, storico preparatore atletico della Juventus – ha lavorato a lungo con Marcello Lippi – attualmente al Tottenham di Antonio Conte. Napoletano di origine, Ventrone è morto a causa di una leucemia fulminante. Deve il suo celebre soprannome a una metodologia di allenamenti non convenzionale introdotta nel calcio ormai quasi 30 anni fa ma ancora al passo coi tempi. Dopo un decennio trascorso in bianconero, dal 1994 al 2004, durante l’era di Moggi e Giraudo, ha fatto un’esperienza in Francia da vice allenatore dell’Ajaccio, con Fabrizio Ravanelli in panchina. Successivamente è stato preparatore atletico del Catania nel 2014/15, prima di una parentesi cinese al Jiangsu Suning (con Fabio Capello tecnico e uno staff tutto italiano) e al Guangzhou Evergrande guidato da Fabio Cannavaro. Di recente, nel 2021, era stato chiamato da Antonio Conte, che lo aveva già voluto ai tempi della promozione del Bari dalla Serie B alla A, per risollevare il Tottenham. Dove stava lavorando attualmente.
Scoperto da Marcello Lippi, con cui ha vinto tutto nel suo ciclo alla Juventus, Ventrone ha portato la filosofia e la disciplina militaresca (lui che militare lo era stato per davvero) sui campi da calcio. Negli ultimi mesi hanno fatto il giro del mondo le immagini di Harry Kane e di Son, i due leader del Tottenham, stremati da sedute di allenamento massacranti. Metodi che avevano fatto accendere i riflettori attorno a lui anche in Inghilterra. Le sue sessioni erano conosciute fin dai tempi della Juve per il rito della campana ‘della vergogna’ (chi non riusciva a completare gli esercizi doveva alzarsi e farla suonare) e per la musica di sottofondo, dal rock a quella classica, a seconda delle occasioni.
La Camera Ardente, comunica la famiglia, verrà allestita presso l’ospedale Fatebenefratelli di Napoli da oggi fino a sabato, dalle 8:30 alle 18:30. I funerali si terranno a Napoli domenica 9 ottobre, alle 15.
Alla famiglia e al mondo sportivo la vicinanza di Marco Durante, presidente di LaPresse e amico fraterno. Questo il suo ricordo: “Gian Piero e io eravamo come due fratelli, ci siamo aiutati nei momenti difficili. Quando ho avuto il tumore, l’unica persona che mi veniva a prendere dopo la chemioterapia era lui: lasciava gli allenamenti della Juventus e veniva subito a prendermi. È stato per me una persona fondamentale e mi ha insegnato tante cose”. “Un giorno – racconta Durante – mi ha detto una frase che mi è rimasta per sempre impressa: ‘Quando ti succede qualcosa, tu prendi la nave, vai, non ti girare mai indietro e continua ad andare avanti e vedrai che il dolore prima o poi passerà’. Oggi vorrei applicarla a questa mia sofferenza. Per me è stato un fratello, è stato più lui ad aiutare me di quanto io abbia aiutato lui e oggi non riesco ancora a rendermi conto di aver perso una persona come lui”.
“Conte è sconvolto”
Il Tottenham ha cancellato la conferenza stampa di Antonio Conte prevista per oggi pomeriggio in vista del match di Premier League con il Brighton dopo la notizia della morte di Gian Piero Ventrone, storico preparatore atletico della Juve che attualmente stava lavorando con gli Spurs. “Conte è enormemente sconvolto”, fa sapere la società londinese, contattata da LaPresse.
Il cordoglio di Fabio Capello
“La notizia della sua scomparsa è stata una pugnalata. E’ una cosa triste, un brutto momento. Ci legava tanto affetto ed amicizia per il ricordo del lavoro fatto insieme in Cina. Ci sentivamo spesso, quasi settimanalmente”. Fabio Capello ricorda così a LaPresse il preparatore atletico Gian Piero Ventrone, morto all’età di 62 anni. I due hanno lavorato insieme nella stagione 2017/18 allo Jiangsu Suning. “Era un uomo curioso, nel lavoro ma soprattutto nella vita. Si aggiornava sempre, era uno studioso, cercava sempre il meglio – ha aggiunto l’ex tecnico di Milan e Roma – Un ricordo dell’esperienza in Cina? L’emozione che ha provato quando è venuto a trovarlo il figlio, è stato un momento che mi è rimasto dentro”.
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