Un ambassador per la Coppa del Mondo in Qatar ha descritto l’omosessualità come un “danno mentale” in un’intervista con l’emittente pubblica tedesca ZDF, a due settimane dall’apertura del torneo di calcio nello stato del Golfo. L’ex giocatore della nazionale del Qatar Khalid Salman ha detto a un giornalista tedesco in un’intervista che essere gay è “haram”, proibito in arabo, e che ritiene diseducativo per bambini vedere persone gay.
Estratti dell’intervista televisiva sono stati trasmessi lunedì dal programma di notizie ZDF Heute Journal. L’intervista completa, che fa parte di un documentario, sarà trasmessa martedì su ZDF.
Circa 1,2 milioni di visitatori dall’estero sono attesi in Qatar per i Mondiali, al via il 20 novembre, orfani della Nazionale azzurra, e sin dall’assegnazione da parte della Fifa, nel dicembre 2010, l’emirato è stato oggetto di critiche e scetticismo per diverse ragioni. Tra le preoccupazioni emerse a livello internazionale, e denunciate dalla comunità LGBTQ ,anche quelle legate al trattamento riservato agli omosessuali nel paese conservatore.
Nell’intervista, Salman ha anche affermato che l’omosessualità “è un danno spirituale”. “Durante la Coppa del Mondo, molte cose verranno qui nel paese. Parliamo di gay”, ha detto Salman in inglese, doppiato contemporaneamente in tedesco nel servizio televisivo. “La cosa più importante è che tutti accetteranno di venire qui, ma dovranno accettare le nostre regole“. L’intervista è stata interrotta da un funzionario dei media del comitato organizzatore della Coppa del Mondo dopo che Salman ha espresso le sue opinioni sugli omosessuali, ha riferito ZDF.
Il ministro dell’Interno tedesco, Nancy Faeser ha condannato le osservazioni di Khalid Salman, ex giocatore e uno degli ambassador di Qatar 2022, sull’omosessualità.
“Questi commenti sono terribili, ed è questo il motivo per cui stiamo lavorando in Qatar, sperando di far migliorare le cose”, ha detto Faeser.
“Il Mondiale in Qatar? Un errore, una scelta pessima”. Così l’ex presidente della Fifa, Sepp Blatter, in un’intervista al quotidiano svizzero Tages Anzeiger, a due settimane dal via della rassegna iridata.