Presenti la moglie e i figli, molti in coda per salutare il campione
La salma di Sinisa Mihajlovic è arrivata in Campidoglio. Oltre alla moglie e ai figli del campione, presente per il comune di Roma l’assessore allo Sport Alessandro Onorato. Alle 10 aperta la camera ardente: già molte le persone che sono in fila per dare l’ultimo saluto al calciatore e allenatore, alcune con la sciarpa della Lazio. Qualche tifoso è in lacrime.
Nel pomeriggio la visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata in Campidoglio per una visita alla camera ardente di Sinisa Mihajolovic.
Anche Claudio Lotito è arrivato in mattinata alla camera ardente di Sinisa Mihajlovic in Campidoglio a Roma: il presidente del club ha lasciato sulla bara una maglietta della Lazio e si è fermato a parlare con la famiglia del calciatore.
Lotito in lacrime
“Il ricordo di un un grande amico, ma soprattutto di un grande uomo, un grande padre e un grande professionista”. Lo ha detto il presidente della Lazio Claudio Lotito, visibilmente commosso, parlando con i cronisti alla camera ardente di Sinisa Mihajlovic. “Ho sempre avuto un rapporto di amicizia con la famiglia e con lui in particolare – ha aggiunto – E’ una persona che deve rappresentare un esempio come professionista e come uomo, ha avuto il coraggio di portare avanti una malattia che è stata devastante. Deve essere un esempio di dignità e forza, non ha mai fatto trapelare nulla, è stato sempre con il sorriso. E questo dimostra che era un grande uomo”.
Spalletti: “Calcio perde persona di valore”
Il calcio perde una persona di valore, il mio ricordo è legato soprattutto a quando ci siamo incontrati l’ultima volta a Bologna, prima di entrare in campo ha detto frasi molto carine sul calcio, sul Napoli, sulla stima reciproca che c’era tra di noi. Mi sembra normale che ci sia tutto questo dispiacere”. Lo ha detto Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, presente questa mattina alla camera ardente di Sinisa Mihajlovic. “Com’era fuori dal campo? Era uguale, era uno che ti faceva subito capire chi avevi di fronte, non aveva il timore di doversi nascondere – ha aggiunto – Poi aveva questa forza di una persona di valore, quando ci giocavi contro si percepiva subito. Lui aveva stima del mondo del calcio e degli avversari, aveva a cuore la situazione di Napoli, perché Napoli in generale gli piaceva”.
La Russa: “Sempre nel mio cuore”
“Credo che lui oggi sia vicino agli sportivi di qualunque fede calcistica perché l’uomo, come esempio, ha sovrastato lo sportivo. I suoi calci piazzati vincenti non erano solo contro le porte avversarie, erano anche contro le avversità della vita. Anche nella parte più dolorosa della sua esistenza, l’ultima, il suo modo di affrontare malattia è stato un’altra sua punizione vincente e il suo ricordo è un gol che ha fatto e che incoraggia tutti”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa dalla camera ardente di Sinisa Mihajlovic dove ha reso omaggio al campione. “Sono le persone che sono nel cuore di tutti quelle che possono aiutare”, ha aggiunto riferendosi agli appelli di Mihajlovic a donare in favore della ricerca. “Nel mio cuore lui c’è di sicuro, non solo come uomo, ma credo sia nel cuore di tutti gli sportivi”. “Per me – ha aggiunto La Russa – lo è anche come tifoso perché lui ha finito nell’Inter e come allenatore, a parte la breve parentesi del Bologna, ha cominciato con un ottimo campionato nel Catania che è la mia seconda squadra. Al di là del mio apprezzamento come uomo, io l’ho apprezzato come tifoso e come sportivo e oggi piango insieme a tutti voi e alla sua famiglia, senza ansia, perché so che anche sopra sta tirando punizioni vincenti”.
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