Il presidente della Fifa ha tirato fuori il telefono a pochi metri dalla bara di O Rey allo stadio del Santos. Lui: "Chiesto da famiglia e compagni"
Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, è nuovamente al centro delle polemiche, dopo i Mondiali del Qatar, questa volta per il suo presunto atteggiamento irrispettoso al cospetto del feretro di Pelé. Durante la veglia funebre presso lo stadio Vila Belmiro di Santos, Infantino si è scattato alcuni selfie con delle persone presenti, e in questi scatti appare anche sorridente mentre si trova molto vicino alla salma. Sui social si è scatenata un’ondata di indignazione, anche per le diverse interviste rilasciate da Infantino a pochi metri dal corpo del grande campione scomparso.
Poco prima Infantino aveva invece lanciato la proposta di intitolare uno stadio a Pelé in ogni Paese dove c’è una federazione calcistica (sono circa 200 nel mondo), in segno di rispetto e gratitudine per il campione scomparso.
La risposta di Infantino
Ma lui si difende su Instagram: “Vorrei precisare che sono stato onorato e umiliato dal fatto che i compagni di squadra e i familiari del grande Pelé mi abbiano chiesto di poter scattare qualche foto con loro. E ovviamente ho subito accettato. Nel caso del selfie, i compagni di squadra di Pelé hanno chiesto di fare un selfie di tutti noi insieme, ma non sapevano come farlo. Così, per essere utile, ho preso il telefono di uno di loro e ho scattato la foto di tutti noi per lui – ha scritto su Instagram Infantino – Se essere d’aiuto a un compagno di squadra di Pelé crea critiche, sono felice di accettarle e continuerò a essere d’aiuto ogni volta che potrò a coloro che hanno contribuito a scrivere pagine leggendarie del calcio. Ho così tanto rispetto e ammirazione per Pelé e per la cerimonia che non farei mai nulla che possa essere irrispettoso in alcun modo. Spero che chi ha pubblicato o detto cose senza sapere e senza informarsi abbia la decenza e il coraggio di ammettere di aver sbagliato e di correggere ciò che ha detto”.
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