Per i legali dei bianconeri il documento potrebbe portare all’inammissibilità dell'intero processo
Il Tar del Lazio ha disposto l’accesso ad un documento che potrebbe rivelarsi decisivo per la Juventus nell’inchiesta sul caso plusvalenze che ha portato alla penalizzazione di 15 punti in campionato. Si tratta di una “carta” importante non tanto per i contenuti quanto per la data in cui è stata redatta: il 21 aprile 2021. Si tratta delle risposta dalla procura della Figc ad una lettera ricevuta dalla Covisoc e in cui quest’ultima aveva chiesto alla procura federale alcune interpretazioni legate al caso che vede imputata la Juve.
Questa “carta Covisoc” era rimasta inaccessibile alle difese fino alla sentenza del Tar del Lazio che accoglie il ricorso presentato dal dirigente della Juventus, Federico Cherubini, e dall’ex bianconero Fabio Paratici. In un primo momento il procuratore federale Giuseppe Chinè aveva respinto la richiesta sostenendo che la nota non faceva “parte della documentazione acquisita nell’ambito del procedimento disciplinare”.
Il vizio di forma potenzialmente decisivo
Si tratta di una questione potenzialmente decisiva seppur meramente tecnica perché proprio il 21 aprile, secondo la difesa, sarebbe da indicare come data di inizio del procedimento e quindi, seguendo i tempi definiti dall’iter processuale, tutti gli atti di indagine successivi al 14 luglio sarebbero inutilizzabili. Ed è proprio dopo questa data che sono stati acquisiti gli atti che hanno poi portato alla riapertura del processo davanti corte d’appello Federale e alla successiva condanna. Spetterà ora al Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni decidere nel merito.
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