I destinatari sono i dirigenti Fabio Paratici e Federico Cherubini. Nel documento, datato 31 marzo 2021, il club bianconero non viene mai citato
La Figc ha trasmesso ai legali di Federico Cherubini e Fabio Paratici la seconda ‘carta Covisoc’. I due dirigenti sono coinvolti nell’inchiesta sulle plusvalenze che ha portato alla penalizzazione di 15 punti nei confronti della Juventus. Nel documento, datato 31 marzo 2021, il club bianconero non viene mai citato.
Nella comunicazione del presidente della Covisoc Paolo Boccardelli al procuratore federale della Figc Giuseppe Chiné viene spiegato che “nello svolgimento delle proprie attività istituzionali la Covisoc ha da ultimo individuato situazioni gestionali che, a proprio avviso, meritano un attento monitoraggio e ciò anche nella prospettiva dell’adozione di potenziali iniziative istituzionali da parte dei competenti organi della Figc”. “Si tratta, infatti, di situazioni che presentano tratti concettuali ed operativi idonei ad incidere sui fondamentali dei bilanci delle società sportive professionistiche (e quindi mediatamente sull’equilibrio economico e finanziario delle stesse) e che iniziano a presentarsi con frequenza statistica non trascurabile ed in maniera sufficientemente generalizzata”, rileva Boccardelli, facendo riferimento “in particolare, alle operazioni di compravendita di calciatori le quali, pur concluse per prezzi significativi, comportano flussi pecuniari assai più contenuti (se non nulli) in quanto sovente le reciproche posizioni di credito e debito sono regolate dai club a mezzo di compensazione”.
A “destare l’attenzione della Covisoc”, si legge ancora nel documento, “è la possibilità di ricorrere alla compensazione allo scopo di minimizzare (se non elidere) i flussi pecuniari reciproci fissando, al tempo stesso, prezzi di compravendita dei singoli assets su basi economiche di cui non sempre i fondamentali aziendali traspaiono in modo palese ed intelligibile. Il che, ovviamente, determina una certa (non auspicabile) opacità informativa che rischia di risultare viepiù significativa in presenza di eventuali operazioni fra parti correlate”.
La Covisoc spiega di avere “effettuato un’analisi (riferita agli ultimi due esercizi) circa gli effetti sui bilanci di periodo delle società di talune operazioni di compravendita di calciatori” e che questa mostra “come il cosiddetto trading dei calciatori realizzato dalle società sportive professionistiche – pur avendo garantito copiose plusvalenze idonee a sostenere gli aggregati patrimoniali – abbia generato pochissima liquidità“. “Tale fenomeno, ad avviso della Commissione, non può che destare attenzione perché rende difficile apprezzare la reale corrispondenza fra i prezzi convenuti per le singole operazioni, da un lato, ed il reale valore di mercato degli atleti, dall’altro lato”. “Sussiste quindi – secondo la Covisoc – la possibilità che si stia determinando una sostanziale divergenza fra il prezzo pattuito (spesso, come detto, non regolato in termini finanziari) ed il valore dei diritti compravenduti; il tutto con potenziale incidenza sull’ affidabilità dell’informativa desumibile dai bilanci delle società sportive professionistiche”.
La Covisoc chiede infine di “sviluppare un’adeguata riflessione” sulla “rivalutazione del cosiddetto parco calciatori che costituiscono le immobilizzazioni tipiche delle società sportive professionistiche” e auspica “che si possa rapidamente pianificare un tavolo di lavoro comune al fine di condividere i termini delle analisi sinora condotte e di valutare l’adozione di opportune iniziative strategiche circa i menzionati fenomeni”.
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