La Roma esce indenne dal ‘catino’ della Real Sociedad, non naufraga e approda ai quarti di Europa League, avvicinandosi al derby con la Lazio di domenica nelle migliori condizioni psicologiche. La squadra di Mou era chiamata ad una gara di sofferenza, cuore e sacrificio per contenere gli assalti della formazione basca, piena di furore agonistico, smorzato però dall’ottima prestazione di squadra dei giallorossi, che solo in un paio di occasioni hanno davvero rischiato di perdere la bussola. La svolta del match al 68′ con la traversa della Real Sociedad, preceduta da una parata di Rui Patricio, che avrebbe infiammato lo stadio di San Sebastian e reso incandescente il finale della sfida, che la Roma è invece riuscito a portare in porto senza troppi affanni. In terra basca i giallorossi partivano dal 2-0 dell’Olimpico, risultato che sono riusciti a custodire con ordine, provando a sprazzi anche a fare gioco senza però mai davvero rendersi pericolosa. Ha scelto la strategia del contenimento affidandosi propria alla qualità della sua cerniera difensiva, che prima della sfida contro il Sassuolo, aveva dato ampie garanzie. E stavolta non ha tradito. I centrali difensivi hanno vissuto tutta la partita sotto pressione, arginando gli assalti della Real Sociedad che si è ostinata a giocare per linee centrali, senza mai provare a sfruttare gli esterni per cercare superiorità numerica. La Roma ha così potuto controllare e continuare la sua corsa in Europa.
Mourinho sceglie Karsdorp e Spinazzola sulle fasce, mentre in attacco si rivede dal 1′ Dybala in coppia con Belotti che prende il posto di Abraham (partito dalla panchina). Wijnaldum sostituisce all’ultimo out Matic, out per un virus intestinale.
la partita è nervosa, spezzettata, condizionata da un ambiente incandescente. La Roma in avvio si fa avanti con coraggio provando a spingere sul lato debole degli avversari grazie anche agli uno contro uno di Spinazzola. La Real Sociedad però non ci mette molto a costruire il suo gioco avvolgente, fatto di fraseggi corti e tagli improvvisi al centro. La squadra giallorossa deve stare attenta in mediana a non lasciare spazi e restare stretta tra i reparti. Al 15′ è la squadra di Mou a confezionare la prima occasione del’incontro: da una punizione Dybala fa partire un sinistro che viene deviato da Sorloth, il pallone spiazza il portiere Remiro e va concludere al sua corsa sfiorando il palo. Gli spagnoli usano tanti blocchi per liberare i propri giocatori e anche le maniere forti per arginare i tentativi di ripartenza della Roma (Dybala viene duramente colpito alla caviglia e più volte viene preso di mira dai centrocampisti della Real Sociedad) che deve essere molto veloce a pensare visto il pressing insistito della squadra di casa spinta dai cori e i canti del pubblico. E’ un match di puro ‘combattimento’, fatto di entrate dure e spallate energiche, che l’arbitro Kovacs (il direttore della gara della finale di Conferene vinta dalla Roma) fa fatica a tenere sotto controllo. Il primo tiro in porta degli spagnolo è di Mendez poco prima della mezz’ora di gioco con un sinistro dal limite dell’area. Ma, pur aumentando la velocità del gioco, gli affondi restano sterili. La Real Sociedad usa poco le corsie laterali provando a giocare dentro al campo aumentando così la superiorità numerica ma la Roma risponde affidandosi alla fisicità dei tre centrali, attenti nel disinnescare la manovra avversaria. La ruvidezza del match è certificata dall’intervento di Rico che con una spallata energica mette ko Karsdorp costretto al 42′ ad uscire dal campo sanguinante per un colpo al volto. Al posto dell’olandese entra Zalewski. La Real Sociedad prova a spingere ma non trova spazi mehtre la Roma si fa pericolosa sempre da palle inattive. E sul finire del primo tempo viene annullato un gol a Smalling al 46′ per aver spinto il pallone in rete con il braccio sinistro su una punizione di Dybala.
La ripresa scorre subito un brivido sulla schiena dei tifosi giallorossi, Sorloth tutto solo davanti alla porta spedisce il pallone lontano dai pali non approfittando di una distrazione difensiva su cross di Mendez. Il pressing degli spagnoli si fa sempre più insistente, la Roma ripiega troppo e soffre, serve anche l’aiuto degli attaccanti che ripiegano per scrollare la pressione avversaria che faticano a trovare l’ampazza. La squadra di Moui non riesce ad uscire e a far respirare la difesa, Spinazzola viene poco servito e non riesce a gestire per lunghi tratti il pallone consegnandolo con troppa facilità agli avversari. Al 67′ il rischio più grande per i giallorossi: prima Rui Patricio con una gran parata d0istinto sul destro al volo di Oyarzabal e poi la traversa tengono ancora inviolata la porta della Roma che dovrebbe fare tesoro del pericolo passato per cercare di allentare la morsa spagnola ancora più stretta con l’inserimento del giapponese Kubo e del giovane francese Cho). Sono i momenti cruciali del match, Mou si affida alla panchina e modifica l’attacco inserendo El Shaarawy per Dybala e Abraham per Belotti. La Real tutta trazione anteriore spinge il più possibile, provando a far scoppiare con una giocata improvvisa la tempesta perfetta. La Roma contiene, i giocatori cercano speso il fallo per rifiatare e spegnere ogni iniziativa avversaria. Finisce con la Real rossa di rabbia (espulsione di Fernandes) e i tifosi della Roma che celebrano il passaggio del turno.