Il centravanti italo-argentino sogna la Nations League: "Muoio dalla voglia di esserci"
“Il mio esordio con la maglia dell’Italia? Sono stati tutti molto felici. Beh, ci sarà anche chi non l’ha presa bene, ma in generale sono contenti per questa opportunità. Per me è un orgoglio, per la mia famiglia anche”. Così l’attaccante italo-argentino Mateo Retegui, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Ora il sogno di proseguire l’avventura con l’Italia di Mancini, già il 15 giugno prossimo nella semifinale di Nations League contro la Spagna: “Io so solo che muoio dalla voglia di esserci, ma è Roberto che deve deciderlo”, specifica Retegui.
“Un giorno a inizio anno – racconta l’attaccante del Tigre – stavo tornando da un allenamento e papà mi chiama per dirmi che aveva una notizia molto importante. Ma non mi sarei mai immaginato una cosa così, nemmeno nel più bello dei sogni avrei potuto pensare di giocare per l’Italia, a Napoli, nello stadio che porta il nome di Diego Armando Maradona. Non appena papà mi ha detto che Roberto (Mancini; n.d.r.) mi voleva, il mio sì è arrivato velocissimo, non c’era molto da pensarci”.
“Il mio mantra è che le mie virtù siano sempre migliori e che i miei difetti divengano virtù. L’obiettivo in campo è che ogni cosa che faccio sia la più naturale possibile”, prosegue l’oriundo, che sul paragone tra Maradona e Messi chiarisce: “Chi il migliore? Tutti e due. Io non ho vissuto la storia di Diego come giocatore. L’ho incontrato giocando il Clasico con l’Estudiantes quando lui era l’allenatore del Gimnasia, vincemmo 1-0 con il mio gol. Ne ho fatti tanti, ma per me quello resta il gol più importante della mia carriera. Ho fatto una bella foto con Diego quel giorno, anche se lui non era propriamente felice. Però non posso scegliere tra lui e Leo, sono i due più grandi della storia”.
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