De Siervo: "Ora valiamo di più"

Italian Graffiti. La tre giorni europea da incorniciare, con ben cinque squadre qualificate per le semifinali in tre competizioni europee diverse, sembrano aver catapultato il calcio italiano indietro di una trentina d’anni, vale a dire a quei magnifici anni ’90 quando le squadre del ‘Bel Paese’ dominavano in lungo e in largo facendo incetta di trofei. Addirittura nella stagione 1989/90, l’Italia vinse tutte e tre le coppe (il Milan la Coppa dei Campioni, la Samp la Coppa delle Coppe e la Juve la Coppa Uefa). Nessuno in Europa potrà vantare 5 squadre su 12 ancora in lizza per la vittoria finale nelle tre coppe, praticamente la metà: Inter e Milan in Champions League; Juventus e Roma in Europa League; Fiorentina in Conference League. La Serie A si mette alle spalle niente meno che Premier League e Liga con due (Manchester City, West Ham, Real Madrid e Siviglia), Super League svizzera, Eredivisie e Bundesliga con una (Basilea, Az Alkmaar e Bayer Leverkusen). “Un risultato eccezionale, non era mai successo. Esprimo piena e profonda soddisfazione e un ringraziamento a tutte le sette squadre che in Europa hanno tenuto alto il valore del nostro calcio”, commenta a LaPresse l’ad della Lega di A Luigi De Siervo.

“Stiamo dimostrando che siamo sul pezzo. Ci credevamo, siamo convinti che questo fatto, nell’anno della vendita dei diritti tv, riporterà in cima al mondo il nostro calcio: stiamo tornando a raccontarci per quello che siamo”, prosegue De Siervo, sottolineando che il merito va assegnato in particolare a quello che è stato “un percorso lungo, nato nel tempo. La competitività del campionato italiano si nota dalle squadre che vincono: il nostro resta un torneo vivace e competitivo, la Serie A è l’unico campionato in Europa dove negli ultimi 4 anni vincono 4 diverse squadre (Juve, poi Inter, Milan e ora Napoli, ndr), è questo che ci ha portati in un quadriennio avanti in Europa. Speriamo adesso che sia un risultato duraturo nel tempo”. Un risultato che sarà anche una vetrina in chiave vendita dei diritti tv: “Certo, questo risultato avrà un impatto anche sul valore dei diritti. Tutti coloro che hanno provato ad approfittarsi del calcio ‘decadente’ dovranno prendere atto che il valore adesso è aumentato”.

E si perché, se la vicenda plusvalenze con il balletto di punti tolti e ridati alla Juventus rischia di intaccare la credibilità del sistema, l’exploit delle squadre italiane in Europa ha bilanciato l’immagine del nostro calcio soprattutto agli occhi degli investitori internazionali. Basta pensare che solo la Champions League entra nelle case di oltre 1 miliardo di persone in tutto il mondo, questo significa per Inter e Milan un aumento rilevante del proprio marchio, con impatto sulle sponsorizzazioni notevoli. La speranza è che questo exploit, oltre che dal punto di vista prettamente sportivo (l’Italia è sempre più vicina a superare la Germania al terzo posto nel ranking Uefa, ‘blindando’ così i 4 posti garantiti in Champions League) possa averlo anche sotto l’aspetto economico per quanto riguarda la vendita all’estero dei diritti tv del nostro campionato. E’ soprattutto lì che si crea il gap tra il nostro campionato e la Premier, che incassa 2,1 miliardi dai diritti tv esteri contro i 200 milioni della Serie A. In totale la Premier vanta 7,1 miliardi di ricavi, contro i 2,4 del nostro campionato.

L’approdo alle semifinali avrà un impatto notevole anche sulle casse degli stessi club, in particolare di Milan e Inter arrivate al penultimo atto della Champions League. Ad oggi i due club milanesi dovrebbero incassare solo di premi Uefa circa 73 milioni di euro, a cui si devono aggiungere una ulteriore quota in base al ranking e quella del market pool che per l’Italia ha un valore notevole. In generale si stima che per chi arriverà in finale i ricavi garantiti saranno di almeno 100 milioni, che balzerebbero a circa 120 in caso di vittoria della coppa. Di circa la metà, invece, gli introiti europei di Juventus e Roma in Europa League. In caso di finale, il club bianconero si stima possa portare a casa una cinquantina di milioni, poco meno la Roma che vanta un coefficiente minore. Il tutto senza contare gli incassi da stadio e da sponsorizzazioni, che soprattutto per Inter e Milan ha visto in questa stagione raggiungere già cifre notevoli (basta pensare agli oltre 8 millioni incassati dai nerazzurri contro il Benfica, ndr).

L’expoit delle squadre italiane ha, infine, anche un notevole valore tecnico se si pensa che su 12 squadre semifinaliste ci sono ben 5 allenatori italiani in panchina. A Stefano Pioli (Milan), Simone Inzaghi (Inter), Max Allegri (Juve), Vincenzo Italiano (Fiorentina) va aggiunto l’eterno Carlo Ancelotti con il suo Real Madrid. “E’ un’annata che ci rende felici. I meriti della formazione dei nostri allenatori è, oltre alla nostra scuola, il tirocinio nei nostri campionati, anche quelli minori”, dichiara a LaPresse Renzo Ulivieri, presidente dell’Aiac (Associazione italiana allenatori). “C’è soddisfazione. Devo dire che non mi aspettavo un risultato del genere, è stata un po’ una sorpresa ma c’è da essere contenti”, aggiunge Ulivieri ricordando anche i tanti altri allenatori italiani che stanno facendo bene in giro per l’Europa come ad esempio Roberto De Zerbi in Premier League. “Ma c’è anche Rossi, ct dell’Ungheria, e tanti altri allenatori bravi che lavorano bene. Il nostro mercato si sta aprendo fortunatamente, non solo in Europa ma nel mondo. Noi, rispetto ad altri, stiamo cominciando ora”, conclude. Calcio is coming home.

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