Calcio

Attesa scudetto a Napoli e quella statuina premonitrice di Spalletti

Azzurro, il cielo su Napoli è troppo azzurro. Per i vicoli tra Chiaia, Forcella, Quartieri Spagnoli, San Lorenzo, da ormai qualche settimana si sono sovrapposti centinaia di striscioni, bandiere, stendardi e qualsiasi tessuto si possa prestare a contenere i colori partenopei e due sole parole che attendevano di essere pronunciate da ben 33 anni: “Napoli campione”. “Festeggiamo Napoli col migliore di sempre”, si legge in un maxi cartello pubblicitario del brand vinicolo ‘Maradona Wines’ in zona San Lorenzo, a due passi dalla stazione Centrale. Passeggiare per Napoli in questo periodo è un tuffo nella storia con lo sguardo al futuro prossimo, molto prossimo.

Tra i murales e le urne votive a Diego Armando Maradona (“Io non mi vendo, io sono napoletano”, si legge su un muro alle spalle di un cartonato del ‘Piebe de oro’ con la maglia del Boca), grazie alla cavalcata trionfale che già domenica potrebbe vedere finalmente ufficiale il terzo scudetto della sua storia (e le bandiere con il tricolore e il numero 3 sono già più comuni dei babà nelle pasticcerie), trovano spazio tutti i futuri campioni d’Italia del Napoli di Spalletti: da Osimhen a Kvara, passando per Kim, Mario Rui, Di Lorenzo, Politano. Quella a chi farà la festa più incredibile di sempre è una sfida tra rioni, quella a suon di statuine del presepe invece la spiega a LaPresse il maestro d’arte presepiale Genny Di Virgilio: “Lo scudetto? La cosa bella è che si sente già nell’aria – spiega Di Virgilio – ci sta una pressione per questa festa impressionante. Dopo la vittoria sulla Juventus i napoletani hanno fatto le 4 del mattino, hanno aspettato che arrivasse la squadra a Capodichino, l’hanno accompagnata fino a quasi al centro dell’allenamento e quindi hanno già festeggiato per la città”.

“In tutta Napoli già fervono i preparativi – prosegue Di Virgilio – i vicoletti sono già tutti addobbati e qui a San Gregorio Armeno con la mia bottega siamo già pronti con tante belle statuine del Napoli. Abbiamo i due assi nella manica, Osimhen e Kvaratskhelia in prima linea. Questi sono quelli del Napoli più gettonati, ma la statuina di Maradona è sempre quella più venduta. Fa dei numeri spietati”. Rispetto allo scudetto vinto dal Napoli del Pibe, “questo è un altro calcio. Ma la cosa bella è che dopo tanti tanti anni di sacrifici e sofferenza siamo arrivati ad oggi che abbiamo fatto una stagione calcistica bellissima, la squadra è carica ed entusiasta, hanno giocato un grande calcio. Veramente da esempio”. Tra le statuine di Di Virgilio, spicca quella del mister Luciano Spalletti in tuta del Napoli e il segno della mano che fa il ‘Tre’: “Di Spalletti c’è tanto, il mister è un mio cliente affezionato, è legato molto alla nostra arte. Quando ci viene a trovare compra sempre gli animali perché è un amante, a Firenze ha una tenuta bellissima. Il mister ha fatto squadra, ha creato un gruppo compatto, e sono tutti liberi con la mente. La statuina a Spalletti l’ho regalata lo scorso anno quando è arrivato. Ci rivediamo il prossimo anno, perché penso proprio che con questo Napoli ci sarà un inizio di ciclo”.